Agenzia interinale offre lavoro con contratto rumeno a Modena

Franco Zavatti, responsabile regionale della Cgil di Modena ha denunciato alla procura all’ispettorato del lavoro e anche al ministro Giuliano Poletti, la vicenda che vede nell’occhio del ciclone una agenzia interinale di Modena che propone di vincere la crisi risparmiando fino al 40%, utilizzando lavoratori ”con contratti rumeni”. Come è possibile tutto questo? E’ facile se pensiamo che i lavoratori interinali rumeni non hanno Tfr, non maturano la 13esima, non godono di permessi per malattia e insomma, non hanno diritti.

L’agenzia, che si offre anche di assumere direttamente i dipendenti al posto delle aziende, copre per il momento cinque settori: autotrasporto, edilizia, turismo, meccanica e settore sanitario, con dottori, infermieri e badanti.

Per chi non si lascia convincere facilmente, sul volantino della W.S. Agency si legge ancora come sia vantaggioso, per il datore di lavoro ricorrere a tale tipo di manodopera: ”Niente Inail, niente tredicesima, niente Inps, niente quattordicesima. Niente malattia, niente Tfr, niente infortuni, no problems, niente consulenti paghe. Alla tua azienda non rimane che pagare undici mensilità e non più 14 più tfr, come stai facendo, ed in più senza nemmeno dover anticipare l’Iva essendo le nostre fatture intracomunitarie”.

Franco Zavatti spiega che il volantino non è stato distribuito soltanto a Modena, ma anche in altre zone dell’Emilia e persino in altre sei regioni. ”Per il momento, siccome ho depositato una denuncia formale alla procura, non possiamo fare i nomi dell’agenzia interessata, anche perché non ci interessa. Quello che ci interessa però è segnalare con forza la degenerazione e il punto di cinismo che è stato raggiunto”. Secondo Zavatti, ”al di là dei reati amministrativi questo caso potrebbe configurare anche il reato di caporalato, istituito lo scorso anno”.

Si tratta comunque, prosegue il sindacalista ‘‘di un caso straordinario per dimensione, crudezza e cinismo, palese illegittimità, con fasulla maschera europea, il supersfruttamento irregolare e caporalesco del lavoro, nel nome del superare la crisi riducendo i costi”.

Giovanni Paglia di Sel e Davide Baruffi, componente della commissione Lavoro della Camera per il Pd hanno preparato una interrogazione in Parlamento. ”In casi come questi però – osserva Baruffi in una nota – la sola denuncia non è sufficiente. Occorre agire anche sul piano normativo. Subito dopo Pasqua in commissione lavoro alla Camera comincerà l’approfondimento del decreto sul disboscamento delle tipologie contrattuali. Quella sarà la sede opportuna per poter garantire un giro di vite normativo contro lo sfruttamento, in favore del lavoro stabile e del lavoro flessibile, ma tutelato”.

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