Addio a Gastone Moschin: morto l’attore di Amici Miei, aveva 88 anni

++ Cinema: è morto Gastone Moschin ++

[didascalia fornitore=”ansa”]Gastone Moschin con gli altri protagonisti di Amici Miei[/didascalia]

Lutto nel mondo del cinema italiano: è morto Gastone Moschin, ultimo protagonista rimasto vivo di Amici Miei di Mario Monicelli, dove aveva ricoperto il ruolo dell’architetto Rambaldo Melandri. L’attore aveva 88 anni (era nato l’8 giugno 1929), si è spento il 4 settembre 2017 pomeriggio nell’ospedale Santa Maria di Terni dove era ricoverato da qualche giorno. Ad annunciare la sua scomparsa, la figlia Emanuela Moschin con un post su Facebook: ‘Addio papà, per me eri tutto‘.

Addio a Gastone Moschin, attore di teatro, cinema e televisione. Da tempo Moschin, ancora attivo nel mondo dell’arte, passava molto tempo in Umbria: a Capitone, vicino Narni, aveva un maneggio di cavalli, da molti considerato il primo centro di ippoterapia dell’Umbria. Proprio nel cuore verde d’Italia, all’ospedale di Terni, l’attore è scomparso nei primi giorni del settembre 2017.

Gastone Moschin: la carriera

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Noto per il ruolo dell’architetto Rambaldo Melandri, Gastone Moschin è stato protagonista di tanti film della commedia all’italiana, tra cui Signore e signori di Pietro Germi, che gli valse il successo di pubblico e critica e un Nastro d’argento come migliore attore non protagonista, successivamente replicato nel 1986 per ‘Amici miei atto III’.

Nato l’8 giugno del 1929 a San Giovanni Lupatoto in provincia di Verona, Moschin cominciò la sua carriera di attore nel dopoguerra, come attore teatrale a Milano, Genova e Torino. A teatro, con una sua compagnia, portò in scena anche Goldoni, Miller e Cechov.

Doppiatore e attore, Moschin debuttò al cinema in La rivale di Anton Giulio Majano, mentre l’esordio nella commedia arriva nel 1959 con L’audace colpo dei soliti ignoti di Nanni Loy. Una prima notorietà gli arriva grazie al film Gli anni ruggenti (Luigi Zampa, 1962), grazie al quale ottenne sempre più ruoli di primo piano.

Moschin e Amici Miei

Come detto, nel 1966, grazie a Florestano Vancini e Pietro Germi, che lo vollero rispettivamente per Le stagioni del nostro amore e per Signore&signori, arriva la consacrazione, anche se Moschin resterà per sempre l’architetto Melandri di Amici Miei. Di quella storica pellicola, l’attore era l’ultimo rimasto in vita, dopo le scomparse di Ugo Tognazzi, Adolfo Celi, Duilio Del Prete, Philippe Noiret e Renzo Montagnani.

Al cinema, Moschin ha lavorato con i registi più grandi: oltre a Germi, Vancini e Monicelli, anche Lizzani, Bertolucci, Pietrangeli; nel suo curriculum, nel 1974, anche il ruolo di spalla di lusso di Robert De Niro ne Il padrino – Parte II di Francis Ford Coppola, dove interpretava il ruolo dello spietato boss Don Fanucci.

Apparso anche in tv – vantava partecipazioni in Don Matteo e Sei forte maestro – l’attore è stato anche insegnante di recitazione a Terni, e compare anche nel documentario L’ultima zingarata del 2010, in cui – anche grazie alla testimonianza di Moschin – viene raccontata la produzione della serie di film Amici miei. ‘Fu tutto perfetto – ricordava con Il Fatto Quotidiano – anche se iniziammo male: Pietro Germi, il primo autore, morì una settimana prima dell’inizio delle riprese. Monicelli, con grande signorilità, girò il film come Germi lo aveva pensato‘.

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