A Napoli i pazienti sono ricoverati accanto ai sacchi della spazzatura

Il sistema sanità in Italia è in crisi, e per accorgersi di questo basta vedere cosa accade negli ospedali di Napoli e della Campania. Nell’ospedale di Capodichino, ad esempio, i sindacati dei camici bianchi hanno denunciato gravi episodi di degrado organizzativo e strutturale. Così, capita che per mancanza di posti letto un paziente settantenne con sospetta ischemia cerebrale venga fatto accomodare nel corridoio esterno all’astanteria a fianco a dei sacchetti neri pieni i rifiuti.

Questa immagine, riportata dal Corriere del mezzogiorno, si riferisce all’ospedale di Secondigliano-Capodichino, quello che accoglie la popolazione dei quartieri Scampia, Piscinola e Miano.

Paziente vicino ai sacchi immondizia

Le condizioni in cui devono lavorare gli operatori sono davvero ai limiti dell’accettabile. In queste condizioni garantire assistenza è un’impresa disperata, e si capisce perché qualcuno abbia trovato necessario appendere un cartello, dove si legge: ”Attenzione, si ricorda che offendere o aggredire verbalmente o fisicamente gli operatori dell’ospedale costituisce reato…”.

Visite mediche sulla scrivania per mancanza di barelle in ospedale

Tra i tanti casi di malasanità, nel giorno dello sciopero azionale dei medici del 16 dicembre 2015 spunta sui quotidiani online una foto davvero emblematica della condizione in cui versano gli ospedali in Campania. La foto mostra un paziente adagiato su una scrivania che viene sottoposto a un controllo sanitario in queste condizioni, perché nell’ospedale mancano perfino le barelle. A sottolineare la drammaticità della vicenda, ci ha pensato il segretario regionale CIMO Antonio De Falco, che ha raccontato di come, nonostante quell’immagine sia stata scattata qualche giorno fa e sia stata già mostrata durante l’ultimo consiglio regionale del sindacato, la situazione negli ospedali di Napoli è ancora critica.

Antonio De Falco ha spiegato che quel paziente steso su una scrivania era stato sottoposto ad un accertamento cardiologico d’emergenza: ”quel paziente è stato visitato su un tavolo di legno perché in quel momento la folla al pronto soccorso era tale da non avere una barella a disposizione”.

Non vogliamo strumentalizzare queste situazioni – ha precisato ancora De Falco – ma abbiamo voluto affrontare la questione in consiglio perché temiamo che di situazioni simili d’ora in poi potrebbero essercene molte. Almeno, questa sembra essere la strada imboccata dalla politica

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