82enne malata di demenza recupera la memoria grazie alla dieta

demenza e dieta

[didascalia fornitore=”foto”]via youtube[/didascalia]

Mark Hatzer ha raccontato l’incredibile storia della madre Sylvia, 82 anni, affetta da una grave forma di demenza, che è riuscita a recuperare parte della sua memoria e delle sue capacità cognitive, cambiando abitudini alimentari, facendo attività fisica e sociale. I risultati ottenuti dalla donna sono stati talmente soddisfacenti che persino l’Alzheimer’s Society ha scelto di condividere questa storia affinché tutti riflettano sulle proprie abitudini. Ovviamente non tutte le persone affette da demenza possono trarre beneficio da un semplice cambio di alimentazione, ma nutrirsi bene è certamente importante.

Mark ha capito che solo i farmaci non avrebbero potuto restituire alla madre le sue capacità cognitive ma voleva a tutti i costi provare ad aiutare la donna a riprendersi la sua vita.

L’uomo ha cercato quindi di studiare quali tipi di alimenti potessero aiutare la madre a stare meglio.

Partendo dalle proprietà benefiche di semplici cibi che fanno parte della tipica dieta mediterranea, ha capito che ci sono alimenti che possono svolgere effetti benefici sul cervello, come il pesce, le noci, le fragole e i mirtilli, ma anche broccoli, cavoli, spinaci, tè verde, semi di girasole, avena, cioccolato fondente e patate dolci.

Anche un radicale cambio nello stile di vita ha aiutato la donna a recuperare alcune funzioni cognitive. Oltre alla dieta, infatti, Mark ha introdotto nella quotidianità della madre degli esercizi motori, ma anche giochi intellettivi come puzzle e parole crociate. E inoltre l’ha convinta a frequentare dei centri sociali per anziani, dove ha potuto fare nuove amicizie.

Mark ha commentato così la vicenda che lo ha reso ‘famoso’ insieme alla mamma: “Non è stato un miracolo avvenuto dal giorno alla notte, ma dopo un paio di mesi ha iniziato a ricordare cose come i compleanni e stava diventando di nuovo se stessa, più vigile e più impegnata. La gente pensa che una volta che hai una diagnosi, la tua vita è finita. Avrai giorni buoni e cattivi, ma non deve essere la fine. Per essere una 82enne sta molto bene, sembra 10 anni più giovane e se la incontrassi non sapresti che ha attraversato tutto questo”.

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