2 giugno Festa della Repubblica, Mattarella: ‘E’ la festa della libertà di scelta’

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a 70 anni dal referendum che sancì la vittoria della repubblica sulla monarchia e che coincise con il diritto di voto delle donne, spiega al Corriere: ”È stata l’introduzione dell’autentico suffragio universale a far compiere all’Italia il vero salto di qualità, trasformandola in un Paese in cui tutti i cittadini concorrono, in egual misura, a determinare, con il loro voto, le scelte fondamentali della vita nazionale. Furono i cittadini a scegliere la forma di Stato, ad eleggere i membri dell’Assemblea costituente, a determinare la formazione dei governi. Per questo – aggiunge Mattarella – credo che oggi si possa affermare che la festa del 2 giugno è la festa della libertà di scelta e per questo è la festa che riunisce tutti gli italiani”.


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Terrorismo e migranti sono sfide globaliIl discorso del presidente della Repubblica prosegue: “L’aver saputo evitare i tragici errori del primo dopoguerra ha posto le premesse per un forte progetto europeo in grado, oggi, di poter affrontare i rischi e cogliere le opportunità della globalizzazione: certo, l’Unione Europea non deve ritrarsi dalle sue responsabilità. A sfide globali occorrono risposte globali. Sia il terrorismo, siano le crisi finanziarie, sia il tema delle migrazioni, nessun Paese è in grado di affrontarle da solo. Cornice repubblicana e cornice europea, insieme, sono l’ambito più efficace di iniziativa dell’Italia contemporanea“.

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Costituzione è fondamento della democrazia
E in un messaggio del presidente Mattarella, inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, in occasione delle celebrazioni per la Festa della Repubblica, si legge “Il 2 giugno 1946, con il Referendum istituzionale, prima espressione di voto a suffragio universale di carattere nazionale, le italiane e gli italiani scelsero la Repubblica, eleggendo contemporaneamente l’Assemblea Costituente, che, l’anno successivo, avrebbe approvato la Carta Costituzionale, ispirazione e guida lungimirante della rinascita e, da allora, fondamento della democrazia italiana. Quei valori di libertà, giustizia, uguaglianza fra gli uomini e rispetto dei diritti di ognuno e dei popoli sono, ancora oggi, il fondamento della coesione della nostra società ed i pilastri su cui poggia la costruzione dell’Europa. Dalla condivisione di essi nasce il contributo che il nostro Paese offre con slancio, convinzione e generosità alla convivenza pacifica tra i popoli ed allo sviluppo della comunita’ internazionale“.

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Italia è migliore di come la dipingiamo
L’Italia, nel suo complesso, è molto migliore di come noi stessi, a volte, la dipingiamo“, dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervistato dal Corriere. Il capo dello Stato si riferisce alle “persone fortemente impegnate per far prevalere la legalità e il senso dello Stato“, a quelle che “si occupano concretamente di solidarietà e che danno prova continua di altruismo” e che “eccellono in tutti i campi, da quello culturale a quello scientifico, a quello imprenditoriale, nonostante la carenza di fondi o le difficoltà acuite dalla recente crisi economica“. “Vi sono grandi risorse umane – aggiunge Mattarella – e l’Italia, che deve assicurare a tutti la possibilità di esprimersi adeguatamente, è davvero un grande Paese“. Non tutto, però, va bene, spiega il presidente della Repubblica parlando dei “segnali di scollamento e di stanchezza“, oltre a “gente indifferente o insensibile” e “la corruzione“. Mattarella ricorda anche gli “atti efferati: non posso non pensare, con dolore e raccapriccio, alla giovane arsa viva a Roma nei giorni scorsi“. “La grande maggioranza degli italiani – dice – coltiva e manifesta senso di umanità, di generosità, di condivisione e affetto per l’Italia e per la sua Repubblica“.

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Forze armate presidio vicino a cittadini e istituzioni
Nei complessi scenari che caratterizzano il mondo sempre più connesso e interdipendente in cui viviamo, l’Italia svolge un ruolo fondamentale di equilibrio ed apertura, di incessante ricerca del dialogo e della cooperazione, accanto all’affermazione dei principi che sono alla base della sicurezza, della solidarietà e della pace: di essi le forze armate hanno saputo essere presidio, vicine ai cittadini e fedeli alle istituzioni“. E’ quanto si legge in un messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, in occasione delle celebrazioni per il 2 giugno. “E’ accaduto nei sanguinosi conflitti mondiali che hanno lasciato segni indelebili nella coscienza collettiva. E’ accaduto – prosegue – quando il Paese ha subito calamità naturali, come durante il terremoto del Friuli, che abbiamo recentemente ricordato nel suo quarantennale, e cosi’ accade oggi con i nostri soldati che vengono impiegati in patria e all’estero per contribuire a darci sicurezza e serenità. Nel 70° anniversario della Repubblica rivolgo il mio deferente omaggio, a tutti i militari che hanno perso la vita, in Italia e all’estero per costruire, difendere e diffondere i grandi valori ai quali, unitamente alla comunità internazionale, ci ispiriamo e che promuoviamo nel mondo. Ai soldati, marinai, avieri, carabinieri e finanzieri, di ogni ordine e grado ed in modo speciale a quanti in questo giorno di festa sono impegnati lontano dalle proprie case ed affetti, giungano un fervido augurio e la gratitudine del popolo italiano e mia personale. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica“.

E su Twitter il premier Matteo Renzi scrive
Buona Festa della Repubblica a tutti. Viva l’Italia!“.

Al via le celebrazioni[galleria id=”7697″]

Intorno alle 9.30 Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con la deposizione di una corona d’alloro all’Altare della Patria, ha dato avvio alle celebrazioni per la festa della Repubblica. Insieme al Capo dello Stato, anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi, il ministro della Difesa Roberta Pinotti, la presidente della Camera Laura Boldrini, il presidente del Senato Pietro Grasso, il Capo della Polizia Franco Gabrielli, il commissario di Roma Francesco Paolo Tronca e il comandante generale dei Carabinieri Tullio Del Sette. Dopo l’esecuzione dell’Inno d’Italia, la rassegna d’onore davanti ai corpi militari e l’alza bandiera Mattarella ha reso onore ai Caduti.

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