Continua a scendere l’indice Rt nel nostro Paese. In Italia, infatti, l’indice scende per la seconda settimana di fila, passando da 0,97 a 0,84.
A rivelarlo la bozza del monitoraggio settimanale, che si riferisce al periodo 18-24 gennaio, dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute.
Nel report si legge: “L’indice Rt medio calcolato sui sintomatici è stato pari a 0,84, in diminuzione e con il limite superiore del range sotto l’uno“.
Inoltre, dal report è emersa anche diminuzione dell’incidenza nelle ultime due settimane, a livello nazionale, passata da 339,24 per 100mila abitanti a 289,35 per 100mila abitanti.
Nonostante i segnali positivi, come si legge nella bozza del report, l’epidemia resta ancora “in una fase delicata“. Inoltre, “un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero mantenute rigorosamente le misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale”.
Come si legge sempre nella bozza del report dell’ISS e del Ministero della Salute, l’incidenza è “ancora lontana dai livelli che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti”.
“Il servizio sanitario ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100mila in sette giorni e una criticità di tenuta dei servizi con incidenze elevate”.
Secondo quanto emerso dal report, oltre alla discesa dell’indice Rt, esistono forti variazioni regionali. Infatti, alcune Regioni dovranno continuare ad adottare rigide misure restrittive per evitare che i ricoveri nelle strutture ospedaliere aumentino.
“Si conferma pertanto la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile”.
Oltre a calare l’indice Rt, nel nostro Paese scendono anche i ricoveri in terapia intensiva. Il tasso di occupazione, a livello nazionale, è al 28%, quindi sotto la soglia critica (30%).
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