Cartellino rosso? Sconti la squalifica alla mensa dei poveri

Quante volte abbiamo assistito a scene ingiustificabili, a violenze insulse nel calcio provinciale e giovanile, scontri inutili dentro e fuori il campo? Sembra demagogia, ma sono all’ordine del giorno le scenate dove i ragazzi in campo si comportano da maleducati mentre in tribuna i loro genitori, che dovrebbero essere da esempio per i figli, sono tre volte peggio. Così nei dintorni di Reggio Calabria c’è chi si rimbocca le maniche, per combattere e “riportare sulla retta via” i giovani. In che modo? Facendo volontariato alla mensa dei poveri.

Si, avete capito bene. Il protocollo d’intesa firmato ieri mattina a Reggio Calabria tra il Centro Sportivo Italiano (Csi) e il Centro Servizi Volontariato (Csv), vuole di fatto aiutare, grazie ad un vero e proprio percorso rieducativo, coloro che in campo si sono prestati ad episodi violenti. Per cui ragazzi espulsi, per avere “sconti” dovranno dedicare alcune ore del loro tempo verso chi ne ha più bisogno, chi si trova più in difficoltà, chi non ha nulla. Lo scopo, naturalmente, è quello di placare gli animi dei più violenti, ma soprattutto far capire che si tratta di sport, e la violenza non serve a nulla ed è assolutamente ingiustificata.

L’iniziativa partirà sin da subito, ma sarà attiva concretamente da settembre, e troverà diverse difficoltà di applicazione. Tanti ragazzi faranno fatica ad accettare questa “penitenza”, soprattutto in posti come la Calabria, la Sicilia e la Basilicata dove si registrano la media più alta di scontri per quanto riguarda il calcio giovanile. L’idea è veramente bella e lodevole, speriamo che si possa applicare anche ai genitori, spesso vera e propria causa degli scontri e delle polemiche all’interno degli impianti sportivi della provincia.

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