Un 63enne di Torino è stato condannato a un anno e 5 mila euro di provvisionale per aver minacciato e insultato una coppia gay vicini di casa nel condominio del quartiere San Donato. L’uomo è stato accusato di stalking, insieme a lui gli altri coinquilini del condominio si erano coalizzati contro la coppia omosessuale.
“Si tenevano per mano, si abbracciavano e si baciavano in pubblico” è la giustificazione data dai condomini per le minacce e gli insulti nei confronti della coppia omosessuale, le ‘troppe effusioni’ a detta degli abitanti del palazzo del quartiere San Donato hanno scatenato il caso di omofobia. A finire sotto accusa solo uno degli inquilini denunciato come il più aggressivo. La coppia ha dovuto subire una vera e propria persecuzione in questi anni, tra cui scritte ingiuriose sulla parete dell’ascensore.
“Sono un capro espiatorio. Non ho fatto nulla se non difendere la mia famiglia” ha dichiarato il 63enne per cui l’accusa ha chiesto otto mesi di carcere. “Certamente anche altri hanno creato un clima infame in quel condominio, ma è altrettanto certo che l’imputato, il solo a rispondere dell’accusa, è responsabile, quantomeno a livello concorrente. Non vedo alternative alla condanna” ha chiarito il magistrato. Il difensore dell’uomo, Luca Cavallo ha annunciato che ricorrerà in Appello.
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