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Tiffany cede al colosso LVMH: sarà acquisita a un prezzo scontato

Lvmh si arricchisce di un altro marchio di lusso celeberrimo: Tiffany & co.

La trattativa per acquisire il marchio americano di gioielli dura da alcuni mesi: inizialmente il gruppo francese aveva offerto 135 dollari ad azione, cifra calata a 131,5 post pandemia. Infatti, alla luce della crisi generale scatenata dal Covid, il gruppo di Bernard Arnault aveva annunciato di voler rivedere il prezzo delle azioni, altrimenti si sarebbe ritirata dalla trattativa.

Gli analisti hanno previsto per il 2020 un calo delle vendite dei beni di lusso che oscilla tra il 20 e il 35%, e un ritorno ai livelli pre-Covid nel giro di ben tre anni. Visto anche un calo del 9% delle azioni del marchio di gioielli, LVHM era pronta a rinunciare.

È iniziata quindi una disputa legale negli Stati Uniti e si sarebbe dovuto tenere il primo dibattimento a gennaio, ma è arrivato l’accordo. Secondo le stime, è stato applicato uno sconto di 425 milioni di dollari.

L’acquisizione dovrebbe essere completata a gennaio 2021, in ritardo di due mesi rispetto al piano iniziale. Questo è dovuto da una richiesta del governo francese di posporre la conclusione dell’affare al 6 gennaio nella speranza che l’amministrazione Trump, nel frattempo, cambi idea sull’imposizione di tasse sulle merci importate dalla Francia.

Tiffany diventa francese: l’autorizzazione internazionale

L’obiettivo di LVMH è quello di divenire diretto concorrente di Richemont, gruppo svizzero specializzato principalmente in gioielleria e alta orologeria.

Fondato da Charles Lewis Tiffany nel 1837, il marchio di gioielli americano celebre per il film “Colazione da Tiffany” e per il caratteristico azzurro di insegne e confezioni, diventerà dunque europeo.

Le autorità che controllano la concorrenza in Cina e negli States avevano già dato da tempo l’ok all’inizio della trattativa, mentre quella dell’Unione Europea è arrivata in questi giorni. La Commissione Europea si è espressa basandosi sul Regolamento europeo sulle concentrazioni: non ci sono rischi di eliminazione della concorrenza poiché “le loro attività si sovrappongono principalmente nel settore della gioielleria. La Commissione ha concluso che la concentrazione proposta non solleverebbe problemi di concorrenza date le moderate quote di mercato dell’entità combinata, la presenza di un numero significativo di fornitori terzi e il recente ingresso di diversi nuovi concorrenti“.

LVHM, alla luce di un’annata disastrosa per il lusso come il 2020, è pronta a fare questo mastodontico investimento per rilanciare il settore nel 2021.

alanews

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