Bentornati al nostro appuntamento con i dubbi e dilemmi della grammatica italiana. Questa volta rechiamoci nel recondito mondo degli accenti, questi sconosciuti: ammettiamo noi stessi per primi che ogni tanto ci capita ancora di sbagliare. Ma dice il proverbio: ‘Errare humanum est, perseverare autem diabolicum’, quindi una volta che abbiamo appurato come stiano veramente le cose, non è più lecito sbagliare. Innanzitutto si scrive dopodiché, l’accento deve essere rivolto a destra, mentre dopodichè con l’accento rivolto a sinistra è sbagliatissimo, anche se più comodo da digitare sulla tastiera.
Dopodiché segue le medesime regole di perché e affinché: la e finale è chiusa, non aperta. Per questo bisogna seguire la regoletta aurea che recita: ‘e-aperta = è; e-chiusa = é’. Altra alternativa, per non confondersi mai, è scrivere questa locuzione tutta staccata: dopo di che, ma non dopo di chè. A dire il vero ci piace di più la versione classica, dopodiché, ma qui la scelta spetta a voi.
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