Salario minimo, le opposizioni depositano una proposta unitaria: “Soglia per tutti a 9 euro”

Le opposizioni di governo hanno presentato oggi un testo unico sul salario minimo, con la richiesta di metterlo a 9 euro l’ora. A non firmare il progetto di legge, Italia Viva. Soddisfazione da parte di Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, che ha definito quella di oggi “una giornata importante”. Tra i firmatari, oltre al M5S, anche PD, SI, Europa Verde, +Europa e Azione. La proposta è intitolata “Disposizioni per l’istituzione del salario minimo” ed è formata da otto articoli. La relazione presentata assieme alla pdl mette in evidenza come siano circa 4,6 milioni i lavoratori subordinati che attualmente prendono una cifra inferiore ai 9 euro lordi all’ora.

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Giuseppe Conte – Nanopress.it

Non ha esitato a definirla una “giornata molto importante”, Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, quella di oggi, dopo che lui e altri leader delle opposizioni, ad esclusione di Italia Viva, hanno presentato una proposta di legge per il salario minimo a 9 euro per tutti i lavoratori. A firmare, il Partito democratico, SI, Azione, Europa Verde e +Europa. Il testo unico, titolato “Disposizioni per l’istituzione del salario minimo”, composto da otto articoli, è stato presentato di concerto con una relazione basata sui dati forniti dall’INPS, che mostrano come in Italia, ci siano ancora 4,6 milioni di lavoratori subordinati che prendono un compenso inferiore ai 9 euro lordi all’ora.

Le opposizioni presentano una pdl sul salario minimo a 9 euro l’ora

“È una giornata molto importante. Da anni il Movimento 5 Stelle si batte per il salario minimo legale da 9 euro l’ora e oggi abbiamo depositato una proposta condivisa da tutte le forze di opposizione, ad eccezione di Italia Viva” ha scritto sul suo profilo Facebook Giuseppe Conte poche ore fa.

“Giorgia Meloni, che pure guadagna 30 volte tanto, nel discorso alle Camere per la fiducia si era definita “underdog”, ossia “svantaggiata”. La Presidente del Consiglio smetta di dire no al salario minimo e non si dimentichi di coloro che “svantaggiati” lo sono davvero, di chi rimane indietro con buste paga da fame che non permettono neppure di soddisfare i bisogni più elementari” ha poi aggiunto Conte, concludendo che “Si tratta di una misura necessaria per il Paese, per dare respiro a oltre 4 milioni di lavoratori, in particolare giovani e donne”.

Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, tuttavia, benché ritenga che il salario minimo sia fondamentale, ritiene che debba essere raggiunto con i contratti collettivi: ” Indicare una soglia, un compenso minimo per legge ci espone a diversi rischi: la fuga dall’applicazione dei contratti in molte aziende, uno schiacciamento verso il basso della dinamica retributiva dei salari medi e soprattutto un espandersi del lavoro nero e del sommerso” ha detto, spiegando che il compenso minimo debba prevedere anche altri aspetti, “La retribuzione non è fatta solo di compenso minimo, ma anche di voci che solo un contratto può assicurare”.

Ma i parlamentari del M5S nelle Commissioni Lavoro di Camera e Senato insistono e hanno voluto lanciare un appello al governo Meloni: “L’obiettivo della pdl è di valorizzare la contrattazione collettiva ‘sana’ a danno di quella ‘pirata’, stabilendo, altresì, che nessuna lavoratrice e nessun lavoratore possano guadagnare meno di 9 euro lordi l’ora” hanno fatto sapere, sottolineando come anche alcune sigle sindacali stiano valutando la misura, “Di ieri sono le importanti aperture di alcune delle principali sigle sindacali e datoriali, che hanno ben compreso l’importanza che questa misura, laddove approvata, avrebbe sulla vita di oltre 4 milioni di persone, soprattutto giovani e donne.”.

“Ora governo e maggioranza non si mostrino sordi . Dicono di essere ‘patrioti’? Lo dimostrino permettendo a questa proposta di essere approvata quanto prima. Noi ci siamo” hanno concluso i deputati, sperando in una risposta proficua dall’esecutivo.

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