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Russia: violenza domestica depenalizzata, picchiare la moglie sarà illecito amministrativo

Picchiare la moglie in Russia potrebbe non essere più un reato penale. L’assemblea parlamentare della Duma ha infatti votato in terza lettura la proposta di legge che depenalizza la violenza domestica, declassandoli a illecito amministrativo: nell’ultima votazione, si sono espressi a favore 380 deputati, solo 3 hanno votato contro. Ora la prassi prevede che il testo passi al Senato e infine la firma del presidente Vladimir Putin perché diventi legge. La proposta ha scatenato reazioni da parte delle associazioni per i diritti civili, proteste rimandate al mittente: secondo il presidente della Duma, Viaceslav Volodin, la depenalizzazione dei maltrattamenti in famiglia è la “condizione per creare famiglie forti”.

L’iter parlamentare russo prevede altri due passaggi prima che la “legge sugli schiaffi“, come l’hanno definita alcuni media russi, sia valida a tutti gli effetti.

Il testo prevede che non c’è reato se i maltrattamenti e le percosse non sono ripetute e non portano a traumi che rendono necessario il ricovero in ospedale. Sullo stesso piano i maltrattamenti nei confronti di minori e adulti: in entrambi i casi non c’è reato penale se non si finisce al Pronto Soccorso per danni fisici. Solo in casi di percosse ripetute scattano eventuali sanzioni che vanno da multe fino 40mila rubli (676 dollari) e ore di servizi per la comunità fino a sei mesi o la detenzione fino a tre mesi.

Tutto nasce da una sentenza della Corte Suprema che ha depenalizzato le percosse senza danni fisici tangibili, senza però includere i casi avvenuti in famiglia. Da qui la proposta di legge avanzata lo scorso luglio da Yelena Mizulina, senatrice conservatrice che ha tuonato contro la sentenza definendo la legge sui maltrattamenti familiari “contro la famiglia”. Il motivo? Fare in modo che i genitori possano picchiare i propri figli per la loro educazione, ribadiscono i sostenitori.

In tanti stanno però protestando contro questo disegno di legge che di fatto protegge i violenti e danneggia le vittime. Alena Popova, attivista per i diritti umani impegnata in prima persona contro la violenza domestica, ha creato una petizione per cancellare la legge che ha raccolto oltre 225mila firme. “Le autorità vedono solo benefici dietro questa legge: 1) molte persone non arriveranno all’età della pensione 2) la gente sarà impegnata ad autodistruggersi e non criticherà le autorità”, ha scritto in un tweet, ripreso dalla Bbc.

Molti utenti dei social stanno protestando per la legge che “ha legalizzato la box in cucina”, come si legge su VKontakte, il social più usato in Russia.

Il messaggio che arriva al mondo intero con questa legge è aberrante: se è questo l’uomo forte che tanti, in tutto il mondo (Italia compresa) stanno celebrando, abbiamo perso tutti.

Lorena Cacace

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