Operazione Transilvania a Reggio Calabria: effettuati diversi arresti in una organizzazione criminale dedita alla circonvenzione di anziani.
I Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, in sinergia con i colleghi di Germania e Romania, hanno compiuto una serie di arresti di persone che operavano in un’organizzazione criminale, dedita alla circonvenzione di soggetti fragili. Le vittime, spesso, venivano minacciate e si intimava loro di elargire le somme di denaro chieste al fine di evitare contatti con familiari e coniuge ai quali avrebbero rivelato tutto in merito alle relazioni clandestine avviate con le giovani donne, che si occupavano di circuire le anziani vittime per conto dell’organizzazione che aveva in Romania la sua base principale.
Arrestate 16 persone e indagate 59 nel corso dell’Operazione Transilvania svoltasi a Reggio Calabria. L’organizzazione criminale operava nell’ambito della circonvenzione di soggetti anziani e fragili.
Le indagini sono partite nel 2018 mediante la Procura della Repubblica di Locri, dopo aver ricevuto una denuncia da un uomo anziano, il quale rivelò di essere stato raggirato da una donna rumena che gli aveva spillato 20 mila euro, facendogli credere di essere innamorata di lei. La truffatrice riceveva soldi verso l’estero tramite Money Transfer.
Le forze dell’ordine, dunque, hanno individuato l’organizzazione criminale, in cui erano presenti, in gran parte, rumeni: la base principale era sita in Romania, mentre in Italia operavano tra Bianco e Melito di Porto Salvo, con varie diramazioni a Rosarno, Siderno, Reggio Calabria, Milazzo e Bovalino.
L’organizzazione agiva in maniera sistematica, raggirando anziani che venivano adescati da giovani donne, provenienti dall’est europeo, le quali facevano credere ai malcapitati che si erano innamorati di loro. Partendo da questa menzogna, le vittime iniziavano ad elargire diverse somme di denaro che venivano trasferite all’estero, dove aveva sede l’organizzazione in prevalenza rumena.
I criminali adescavano, principalmente, anziani tra i 70 e i 90 anni, che arrivavano a pagare anche fino a mille euro per una singola transazione. L’adescamento avveniva con un semplice contatto per vendere oggetti semplici, come fazzoletti e accendini per poi giocare sulla solitudine dell’anziano per spillargli soldi.
La banda criminale aveva uno specifico modo di operare e di raggirare le anziane vittime. In alcuni casi, infatti, arrivavano anche alle minacce e alle estorsioni, quando l’anziano circuito non intendeva più sborsare denaro. Pertanto, lo si induceva a elargire soldi, minacciandolo di rivelare tutto a amici, familiari o eventuale coniuge ancora in vita.
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