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Prenota l’albergo per una vacanza con la figlia 13enne ma lo scambiano per un pedofilo

Un uomo inglese, rimasto vedovo dopo la morte della moglie dovuta alla leucemia, aveva deciso di portare in vacanza la figlia adolescente, per vivere insieme a lei un’esperienza di svago e leggerezza. Purtroppo per lui, il personale dell’albergo, appena lo ha visto in compagnia della 13enne, lo ha accusato di essere un pedofilo. “Mia figlia è sconvolta, hanno rovinato tutto” ha raccontato l’uomo quando ha reso pubblica la sua storia.

La storia del 46enne inglese Craig Darwell era apparsa su tutti i tabloid britannici nell’aprile del 2017. All’epoca dei fatti l’uomo aveva deciso di andare in vacanza per un weekend con l’adorata figlia Millie, di 13 anni, per trascorrere qualche ora di divertimento insieme al parco giochi Thorpe Park che si trova nel Surrey, in Inghilterra.

Appena arrivato presso la reception dell’albergo prenotato, che fa parte della nota catena Travelodge Hotels, il personale ha cominciato a contestargli il fatto di avere preso una camera doppia insieme a una bambina di 13 anni, e lo hanno accusato apertamente di essere un pedofilo. A niente è servito, in un primo momento, mostrare i documenti, lo foto di padre e figlia felici insieme, e ripetere che Millie era sua figlia e non una qualsiasi tredicenne sconosciuta. Addirittura è stato costretto a mostrare i post su Facebook in cui faceva gli auguri alla sua piccola per il recente compleanno.

“Mia figlia è sconvolta, hanno rovinato tutto. Ho perso mia moglie quasi dieci anni fa e ho dovuto farle anche da madre da allora e questo non mi era mai accaduto prima” ha raccontato l’uomo, spiegando che la ragazzina, da quando ha perso la madre all’età di 4 anni, è particolarmente fragile, e vedere il padre trattato da pedofilo l’ha letteralmente scioccata.

I due sono stati costretti a dormire separatamente e ad affrontare l’interrogatorio della polizia, chiamata dal personale alberghiero non convinto di essere di fronte a padre e figlia, ma davanti a un pedofilo con la sua preda indifesa. “Avrei voluto trascorrere un fine settimana speciale con la mia bambina, ma lei ha pianto tutto il tempo dopo quel che è successo”, ha precisato l’uomo molto dispiaciuto che ha chiarito che, al momento della prenotazione della camera doppia nessuno gli aveva spiegato che avrebbe dovuto dimostrare in qualche modo di essere il padre della ragazzina.

Kati Irrente

Giornalista per vocazione, scrivo per il web dal 2008. Mi occupo di cronaca italiana ed estera, politica e costume. Naturopata appassionata del vivere green e della buona cucina, divido il tempo libero tra musica, cinema e fumetti d'autore.

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