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Nuovo allenatore Inter: con Pioli sono 9 gli ex uomini Juventus

Stefano Pioli nelle prossime ore sarà ufficialmente l’allenatore dell’Inter, in sostituzione di Frank De Boer. Il tempo di rescindere il contratto che ancora lo lega alla Lazio e poi si schiuderanno per lui le porte di Appiano Gentile. Ha vinto la concorrenza dello straniero Marcelino e di Gianfranco Zola. Voluto principalmente dallo spogliatoio nerazzurro, è il nono ‘bianconero’ a sedersi sulla bollente panca della Beneamata. Vediamo i precedenti, partendo proprio dal futuro tecnico.

Stefano Pioli

Si fa notare, giovanissimo, nel Parma dove segna anche la prima delle tre reti in carriera, in C1, tra il 1982 e il 1984. La Juventus di Giovanni Trapattoni lo porta a Torino, dove resterà tre anni. L’esordio avviene il 22 agosto 1984, in Juventus-Palermo 6-0 di Coppa Italia. Il 16 settembre seguente esordisce pure in serie A in Como-Juve 0-0. Tre giorni dopo ecco la Coppa Campioni, nel 4-0 in trasferta ai finlandesi dell’Ilves Tampere.

La carriera in bianconero lo vedrà scendere in campo 35 volte in campionato, 13 in Coppa Italia (dove segna anche un gol), 9 in Coppa Campioni e una in Coppa Intercontinentale. Mai titolare, ma valido rincalzo, in bacheca mette la Coppa Campioni 1984/85, l’Intercontinentale 1985 (dove sostituisce, a gara in corso, Gaetano Scirea), lo scudetto del 1985-1986. La sua ultima gara con la casacca della Juve è il derby della Mole, finito 1-1, del 26 aprile 1987.

Giovanni Ferrari

E’ l’uomo del quinquennio bianconero: 5 scudetti tra il 1930 e il 1935. Uno dei migliori calciatori della sua generazione, una delle più complete mezzali sinistri della storia. E’ anche uno dei giocatori italiani più vincenti: due Coppe del mondo e una Coppa internazionale. Insieme a Virginio Rosetta e Giuseppe Furino, ha vinto il campionato italiano otto volte. E’ l’unico ad aver partecipato ai Mondiali, insieme a Cesare Maldini, nelle vesti prima di calciatore e poi di allenatore della Nazionale azzurra.

All’Inter arriva nel 1942, nelle vesti di allenatore, dopo aver guidato anche la ‘sua’ Juventus. Ma all’Inter era approdato già da calciatore, dopo il quinquennio bianconero, restandoci dal 1935 al 1940. Da tecnico nerazzurro non ottenne successi.

Carlo Carcano

L’Inter fa la spesa ancora dalla Juventus prendendo, per la panchina, Carlo Carcano subito dopo la guerra, nella stagione 1945-46. Si alternerà con Giuseppe Meazza pure nel 1946-47 e nel 1947-48. Carcano era stato il tecnico che aveva portato la Juve a vincere gli scudetti dal 1930 al 1934. Aveva poi affiancato il commissario tecnico Vittorio Pozzo in occasione della vittoria dei Mondiali del 1934. Vanta il record di titoli vinti consecutivamente nel campionato italiano (4), ragione per cui è stato inserito nel 2014 nella Hall of Fame del nostro calcio.

Anche per Carcano, all’Inter, l’esperienza non sarà delle migliori. Aveva già dato il meglio di sé a Torino, del resto, e poi con gli Azzurri.

Alfredo Foni

Un altro uomo-Juve che approda alla panchina dell’Inter è Alfredo Foni. Il difensore milita ben 14 anni in maglia bianconera, a cavallo tra gli anni ’30 e gli anni ’40. C’è nella squadra che vince il campionato 1934-35 e le Coppe Italia del 1937-38 e 1941-42. In Nazionale, vince le Olimpiadi di Berlino 1936 e i Mondiali 1938. E’ uno dei quattro calciatori che hanno conquistato entrambe le competizioni (come lui Rava, Sergio Bertoni e Ugo Locatelli).

Contrariamente agli altri allenatori che abbiamo visto finora, lui all’Inter vince da tecnico. Due i campionati, 1952-53 e 1953-54, che porta in bacheca. Resterà in nerazzurro fino al 1955. Sarà protagonista, come membro della commissione tecnica dell’Italia tra il 1954 – 1958 e come unico commissario tecnico nel 1957 – della mancata qualificazione ai Mondiali.

Giovanni Trapattoni

Dopo tanti anni, l’Inter torna a prendere uno juventino, Giovanni Trapattoni. Pur non avendo mai militato da giocatore nella Signora, il Trap è legato ai colori bianconeri, avendo iniziato la carriera da tecnico, giovanissimo, proprio con Madama. Portandola a vincere tutto dal 1976 al 1986 (sei scudetti, due Coppe Italia, la Coppa Campioni, la Coppe della Coppe, la Coppa Uefa, la Coppa Intercontinentale).

Abbastanza clamoroso il suo passaggio all’Inter dopo il decennio a Torino. Nel 1988/89 vincerà il campionato facendo il record di punti, 58, in un campionato a 18 squadre. Pochi mesi dopo, vince pure la Supercoppa italiana e, nel 1991, la Coppa Uefa, a 26 anni dall’ultimo successo europeo della Beneamata. Nel 1991 ci sarà il ritorno alla Juventus (solo una Coppe Uefa, nel 1992-93). Il Trap, in carriera, stato pure ct dell’Italia e dell’Irlanda. E ha vinto in Germania con il Bayern Monaco.

Marcello Lippi

Di Marcello Lippi si sa praticamente tutto. Le due epoche juventine piene di successi, inframmezzate dal clamoroso fallimento all’Inter di Ronaldo e Vieri. Il Mondiale vinto nel 2006 come commissario tecnico dell’Italia. Le vittorie in Cina. Come dire che solo a Milano ha fallito. Con la Juve ha vinto cinque titoli italiani e tutte le competizioni europee e mondiali. In ambito internazionale, è l’allenatore che ha disputato più finali di Champions League, quattro, come Munoz, Ferguson e Ancelotti).

Eppure, l’esperienza nerazzurra durerà un anno e pochi mesi. Senza soddisfazioni. In quel 1999-2000, Marcello Lippi si ritrova a guidare una fuoriserie, con pure Roberto Baggio, ma i tifosi non lo vedono di buon occhio visto il suo pedigree bianconero. Raggiunge una finale di Coppa Italia e perde quella di Supercoppa italiana contro la Lazio. A fine anno, Lippi vorrebbe la risoluzione del contratto, ma Massimo Moratti non gliela concede. Il 3 ottobre lo esonera, però, dopo la prima sconfitta in campionato, 2-1 a Reggio Calabria, e l’eliminazione dalla Champions League con l’Helsingborg.

Marco Tardelli

Centrocampista tutto corsa e tecnica, Marco Tardelli ha vinto tutto nella Juventus prima di trasferirsi all’Inter a fine carriera. Cinque volte campioni d’Italia con i bianconeri, in Europa ha fatto incetta di trofei. E con Bearzot si è laureato campione del mondo a Spagna 1982. Quando arriva in nerazzurro come allenatore, la situazione è già difficile. E” il 7 ottobre del 2000, tre giorni dopo guiderà per l’ultima volta l’Italia Under 21. L’esonero arriverà il 19 giugno 2001 al termine di una stagione che negativa è definire poco. Da ricordare lo 0-6 nel derby, l’1-6 con il Parma in Coppa Italia.

Gian Piero Gasperini

Si costruisce e si fa le ossa, da allenatore, nel vivaio della Juventus. Prima i Giovanissimi, poi gli Allievi, quindi la Primavera, che guida alla vittoria del Torneo di Viareggio 2003. Non approda mai alla prima squadra, però. Dal Crotone (promozione in serie B nel 2003-2004) al Genoa, dove costruisce gran parte delle sue migliori stagioni. Tanto che l’Inter decide di portarselo a casa. E’ il 24 giugno del 2011. L’esordio è un ko nella finale di Supercoppa italiana contro il Milan (1-2). Le sue idee innovative, il nuovo modulo: all’Inter non funzionano. Il 21 settembre del 2011 arriva puntuale l’esonero. Il Gasp ha totalizzato appena un pareggio e quatto sconfitte in tutte le competizioni ufficiali. E’ l’unico tecnico della storia nerazzurra a non aver vinto neanche una partita, insieme al traghettatore Verdelli.

Claudio Ranieri

Prima la Juve, poi la la Roma, quindi l’Inter. Claudio Ranieri è l’uomo che guida i bianconeri in serie A dopo la promozione post-Calciopoli. Un paio di stagioni, il terzo posto il primo anno, poi l’allenatore romano viene esonerato, il 18 maggio del 2009, a due giornate dalla fine del campionato (la Juve è comunque terza). Il 22 settembre del 2011 viene chiamato all’Inter per sostituire proprio Gian Piero Gasperini. Ma a marzo, quando la squadra è ottava e fuori dalla Champions, Moratti lo manda via.

E dire che con la Roma era stato l’unico a dare filo da torcere all’Inter, rischiando anche di vincere uno scudetto.

Alessandro Pignatelli

Alessandro Pignatelli è stato collaboratore di Nanopress dal 2016 al 2018, occupandosi principalmente di cronaca e sport.

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