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Migranti: nel Mediterraneo 22 i dispersi e 1 morto

I Medici Senza Frontiere (MSF) sono di nuovo nel mar Mediterraneo a soccorrere i migranti in difficoltà con la nave Geo Barents. In seguito ad un naufragio, la nave umanitaria ha prontamente soccorso 71 persone.

Geo Barents – Nanoprress.it

Grazie al repentino intervento dei Medici senza frontiere, la famosa organizzazione internazionale, sono stati soccorsi 71 migranti nel mar Mediterraneo centrale.

Da giugno 2022 la nave umanitaria è nuovamente attiva nei mari, pronta a soccorrere i migranti in difficoltà.

La strage nel Mar Mediterraneo

Sembrerebbero essere 71 i migranti che sono stati soccorsi dalla Geo Barents.

Purtroppo 21 di loro sono attualmente dispersi, 3 di loro sono stati stabilizzati in seguito al recupero in mare e un uomo ha perso la vita dopo il soccorso a bordo della nave umanitaria.

L’ong fa inoltre sapere che sono già in atto le richieste di evacuazione medica per gli uomini, le donne o i bambini che necessitino di assistenza medica.

La Geo Barents sembrerebbe abbastanza attrezzata. A bordo infatti presenta una clinica, una stanza ostetrica per le possibili gravidanze e una stanza adibita alle visite mediche. L’équipe di MSF è composta da 20 persone che si uniscono alle 12 dell’equipaggio.

Dall’inizio di maggio, le diverse navi umanitarie sono a lavoro per salvare vite in mare aperto. Questo è il settimo anno di fila che vengono attuati questi recuperi in mare.

Il mese di maggio

Da inizio maggio 2022, molti sono stati gli uomini, le donne e i bambini che hanno deciso di emigrare.

Prevalentemente sono persone che fuggono dalla Libia, dalla Tunisia o dalla Turchia, per cercare un porto sicuro che li accolga.

Purtroppo spesso succede che nel loro tragitto in mare aperto, su imbarcazioni non adeguate a percorrere queste lunghe tratte, alcuni di loro perdano la vita.

Quasi ogni giorno infatti, si registrano recuperi in mare di centinaia di persone da parte di Medici senza frontiere, della Guardia Costiera o dalla Guardia di Finanza.

Ci sono casi in cui questa povera gente in fuga è riuscita a raggiungere le nostre coste autonomamente, ma altri sono stati soccorsi. I meno fortunati, invece, hanno perso la vita nella traversata.

Le navi umanitarie nel Mediterraneo sono perciò sempre più impegnate nell’individuare e tentare di salvare quante più vite possibile, portandole in salvo da barche in avaria o in mare aperto.

Tanti sono i migranti che purtroppo, nel tentativo di iniziare una nuova vita, l’hanno persa tragicamente. Il numero di perdite umane ad oggi è in salita. Si contano infatti circa 600 decessi da inizio anno.

Solo nel mese di maggio, che si è concluso da poco, si contano 8.655 nuovi arrivi sulle nostre coste, contro i 5.679 dell’anno precedente (2021).

I numeri parlano chiaro e spaventano. Si basti pensare che da inizio anno, si sono registrati 19.416 persone che hanno provato ad imbarcarsi con poco e niente per poter raggiungere l’Italia.

Nell’attraversare però, non tutti arrivano vivi nei nostri porti. Sono 462 i dispersi e 138 i corpi ritrovati in mare privi di vita.

 

Alessia Giannone

Classe 1997, amante dei viaggi e di tutto ciò che ancora non conosco. Esperta di cronaca e attualità

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