L’Italia non ce la fa a portare a casa punti nella partita d’esordio all’Europeo di Romania e Georgia per la categoria Under 21. Contro la Francia, gli azzurrini di Paolo Nicolato restano in partita fino alla fine, ma perdono con il risultato di 2-1, anche se all’attivo mancano almeno un rigore e un gol, non assegnato nonostante il pallone abbia ampiamente superato la linea di porta. Molti dubbi anche sul secondo gol dei transalpini che nasce da un fallo a centrocampo sul difensore Caleb Okoli. Ora la nostra Nazionale non può più sbagliare per superare la fase a gironi e non è affatto facile in un girone che la vede protagonista, ma in cui anche Svizzera e Norvegia sono pronte a dire la loro per il passaggio del turno.
Chi vince esulta, chi perde spiega. Sì, ma questa volta il detto non vale e non può valere in una serata in cui l’Italia meritava di portare a casa ben di più che zero punti all’attivo. La Francia vince, ma non convince, a parte un Kalimuendo che tecnicamente e fisicamente dimostra di essere di categoria superiore e capace di sfornare magie come il colpo di tacco che ha portato in vantaggio i suoi nel primo tempo. La lente di ingrandimento sulla prestazione di Sandro Tonali, a poche ore dalla chiusura del trasferimento al Newcastle dal Milan per ben 80 milioni (bonus già inclusi, eh) non dimostra emozione o particolari errori, anzi una prova di qualità e quantità. Spiccano anche Pietro Pellegri e Raoul Bellanova, che l’Inter non sa ancora se riuscirà a trattenere. Male, invece, e se l’aspettavano in pochi, Destiny Udogie, uno dei migliori laterali del nostro campionato e che dall’anno prossimo giocherà al Tottenham, ma che stasera ha regalato un gol agli avversari. Vedremo se nelle prossime partite Nicolato punterà ancora su questi undici, anche al netto degli errori fatti, o penserà di variare la squadra titolare e di dare spazio anche a chi è entrato bene in partita.
Non è una giornata come le altre per l’Italia del calcio, perché stasera contro la Francia (e non può mai essere una partita come le altre) c’è l’esordio della Nazionale Under 21 negli Europei di categoria. Le aspettative sono alte, altissime perché la nostra sulla carta è un’ottima selezione nutrita anche di calciatori già affermati come Giorgio Scalvini e Sandro Tonali che stasera ha sul braccio anche la fascia di capitano e deve caricarsi sulle spalle il peso del gioco e della manovra dei suoi, proprio nelle ore in cui il suo cartellino sta passando al Newcastle per 80 milioni di euro (bonus compresi) e con tutto ciò che vuol dire per il destino del Milan e dei suoi valori.
Nicolato fa comunque delle scelte forti per la prima formazione che affronta questo Europeo Under 21 e che si spera possa regalare grandi soddisfazioni al nostro calcio, in primis l’accesso alle prossime Olimpiadi, traguardo che manca ormai da troppi anni e che ora gli azzurrini vogliono tornare a conseguire, anche perché si parla di uno dei migliori gruppi dell’ultimo decennio, almeno sulla carta. Il problema è che subito, alla prima sfida, la nazionale del Bel Paese si trova di fronte una delle formazioni più fornite dell’intero torneo, quella Francia da molti data come favorita assoluta per la vittoria finale.
Per affrontare un match così importante, il Ct punta sulla difesa che ha testato anche prima delle partite che contano davvero. In porta figura Marco Carnesecchi, un talento di cui si parla almeno da due anni nell’ottica di un trasferimento in una big assoluta del nostro campionato e che ha fatto bene anche a difesa dei pali della Cremonese. Da lui ci si aspetta tanto anche in una competizione internazionale, in modo da dimostrare di essere pronto per ben altro anche nel prossimo futuro e con un calciomercato che nel suo ruolo potrebbe essere particolarmente vibrante, o almeno queste sono le premesse. Il tris di difensori scelti da Nicolato si basa su un abbottonato 3-5-2, ma con licenza di spingere sugli esterni. Okoli è pronto a garantire fisicità ed esplosività come braccetto di destra, mentre al centro Pirola ha quella grinta e quell’aggressività che risultano fondamentali per uscire indenni dal match contro la Francia. C’è grande attesa, invece, per la prova di Scalvini, uno che in molti definiscono unico e che apprezza anche Mancini, ma che deve ancora dimostrare di poter reggere un palcoscenico del genere da leader assoluto. Il tecnico degli azzurrini ha scelto di metterlo a suo agio facendolo partire nello stesso ruolo in cui l’ha fatto giocare Gian Piero Gasperini durante tutto l’anno e quindi da braccetto di sinistra. La difesa, quindi, è fatta, ma anche a centrocampo ci si aspettano prove di qualità e quantità.
Partiamo dagli esterni: per l’out di destra, Raoul Bellanova è praticamente inamovibile. Il terzino che ha giocato nell’Inter l’ultima stagione, e quindi vice campione d’Europa, ma non sa ancora se resterà in nerazzurro, è pronto a offendere sulla sua fascia di competenza, sperando di creare continui pericoli da quel lato e forse dove la Francia è un po’ più debole. Nicolato, l’abbiamo visto nelle partite prima degli Europei, fa molto affidamento sulle sue qualità in quella zona di campo, tanto che il gioco spesso si scarica dal suo lato e cercando di sfruttare le qualità in dribbling del terzino di proprietà del Cagliari. A sinistra c’è l’altra punta di diamante della squadra, quel Destiny Udogie che fino a un anno fa faceva gola praticamente a tutti i grandi club di Serie A per fisicità e spunti personali. Parliamo di un terzino di sinistra solido e concreto, che ama attaccare palla al piede, ma grazie a un fisico statuario è molto bravo anche in fase difensiva. Per il momento, è lui il titolare assoluto in quella posizione, ma attenzione anche a Fabiano Parisi che potrebbe scalare le gerarchie o avere spazio a partita in corso.
La punta di diamante della squadra resta comunque il centrocampo. Nicolato ha avuto il regalo dalla nazionale maggiore di avere a disposizione un talento già esploso come Sandro Tonali, ma oltre a lui può puntare su altri due calciatore da tenere ampiamente sotto osservazione. Il primo è Nicolò Rovella, un mediano che sa bene come fare la fase difensiva ed è bravo in copertura, ma corre anche tanto, coprendo una porzione di campo enorme, e questo è evidente anche dal suo percorso con la maglia del Monza, però poi ha anche la qualità necessaria per dare le giuste geometrie e proporsi in fase offensiva. Anche per lui quella in nazionale è una grande chance per dimostrare di valere quel delicatissimo ruolo anche in una big assoluto del nostro campionato. A concludere il terzetto che stasera è deputato a fare legna, ma è anche votato alla fase offensiva, c’è poi Samuele Ricci. Parliamo di un centrocampista concreto, ma che dà il massimo quando può spingersi verso l’area avversaria e con licenza di creare pericoli con i suoi continui inserimenti.
Le sorprese principali, almeno dalle scelte che potevano prefigurarsi, sono in attacco. Willy Gnonto, la stella designata di questa nazionale, finisce inizialmente in panchina, nonostante sia ormai una presenza fissa nelle convocazioni e nelle rotazioni di Roberto Mancini. Al suo posto, Nicolato decide di puntare subito e dal primo minuto su Nicolò Cambiaghi. Parliamo di un talento assoluto del nostro calcio, un attaccante in grado di puntare regolarmente il diretto avversario, partire in dribbling e creare la superiorità numerica. È vero, all’Empoli parte da una porzione di campo diversa, visto che predilige stare largo a sinistra e poi accentrarsi usando il suo destro magico per arrivare al tiro o all’assist. Nella sua giovane carriera, però, ci ha abituato anche ad avere compiti da seconda pura e per questo, dopo un finale di stagione in crescendo e in cui ha messo a segno diversi gol, ci si aspetta che quella scia lo porti a essere grande protagonista anche con la maglia azzurra.
La sua spalla d’attacco è Pietro Pellegri. Stiamo parlando di un attaccante che da giovanissimo era paragonato ai grandissimi che hanno scritto la nostra del pallone nostrano, ma poi si è un po’ perso per strada, perché in Francia non gli è stato concesso lo spazio, il minutaggio e la fiducia giusta e perché al Milan di grosse opportunità non ne ha avute. Senza considerare la mancanza di continuità e i problemi fisici che spesso hanno rallentato il suo percorso in Serie A. Quest’anno a Torino ha visto di più il campo, ma non ha sempre convinto del tutto. L’occasione che gli offre Nicolato con difensori della sua stessa età e non così esperti come quelli del massimo campionato italiano è ghiotta per dimostrare che quel talento non si è smarrito, ma va solo lucidato ancora una volta.
Chi, invece, parte in panchina e alla vigilia era dato un po’ da tutti nella formazione titolare, è Lorenzo Colombo, un ragazzo che con una freddezza glaciale ha segnato il rigore a tempo scaduto che è valso la permanenza nella massima serie per il suo Lecce. Pioli è pronto a valutarlo per il Milan e ha caratteristiche che potrebbero renderlo particolarmente utile ai rossoneri: ha grande fisicità, con cui protegge il pallone e fa salire puntualmente la squadra, caratteristica che potrebbe essere molto utile in questa squadra, ma ha anche un fiuto del gol sviluppato e la capacità di restare freddo in tutti i momenti della partita. Per questo, rappresenta una risorsa che Nicolato è pronto a lucidare a gara già iniziata o se la partita dovesse mettersi male. Lo stesso discorso vale a centrocampo, dove c’è probabilmente maggiore abbondanza che in tutti gli altri reparti. Edoardo Bove e Fabio Miretti hanno già l’esperienza, maturata con le maglie di Roma e Juventus, per sentire particolarmente questo tipo di partite e sono pronti a mettere a disposizione le loro qualità in chiusura, incursione, assist e tiro a gara in corso.
La risposta della Francia non è affatto banale e si basa su talenti già rodati sulla scena internazionale. Tra i pali gioca Chevalier, un portiere moderno ma che garantisce anche grande affidabilità. La difesa, nel consueto 4-3-3 di Ripoll che mette in evidenza le caratteristiche dei suoi, inizia con un calciatore che ben conosciamo nel campionato italiano. Stiamo parlando di Pierre Kalulu, titolare nel Milan di Stefano Pioli che ha raggiunto la semifinale di Champions League e con cui l’anno scorso ha vinto uno scudetto da protagonista. Il francese è pronto a dare il massimo anche in nazionale in un ruolo che non gli è proprio congeniale, ma che ha ricoperto in molte occasioni con il club lombardo, quello del terzino destro. I due centrali puri di difesa, infatti, sono Badè e Lukeba, due calciatori attenti in marcatura, ma che fanno soprattutto della fisicità e dell’esplosività sulla gambe caratteristiche importanti e molto utili per far sì che la Francia sia un’autentica corazzata anche sotto il profilo difensivo. A sinistra occhio a Nkounkou, un terzino abile palla al piede e che non disdegna la fase di spinta, nonostante sia bravo anche a ricoprire la fase difensiva.
A centrocampo, poi, c’è il talento su cui mezzo mondo è pronto a puntare i riflettori questa sera. Stiamo parlando di Thuram, un centrocampista completo che, però, in più degli altri, ha una qualità fuori dal comune che lo porta sempre più spesso a proporsi in fase offensiva e a condurre la manovra con dribbling secchi palla al piede e con la rara capacità di avere sempre in canna il dribbling e l’assist. È lui l’uomo a cui l’Italia dovrà stare più attenta, anche perché può accendersi da un momento all’altro nel corso della partita. Caqueret e Koné, invece, sono gli uomini tuttofare di Ripoll, calciatori che corrono tanto come è ormai indispensabile nel calcio moderno e in mezzo al campo, ma che sanno anche impostare la manovra, inserirsi e fare il lavoro sporco. Su di loro dobbiamo cercare di prevalere con la nostra di qualità, ma non è così semplice.
Infine, le scelte in attacco per i francesi rispecchiano le attese della vigilia. A destra c’è un calciatore rapido come Barcola, in grado di seminare il panico in qualsiasi momento nella metà campo avversaria, ma anche tremendamente bravo davanti la porta. Al centro ci si aspetta tanto da Kalimuendo, che non è un colosso fisicamente, ma è molto rapido e freddo sotto porta. A chiudere l’undici scelto da Ripoll c’è Gouiri e non per importanza visto che stiamo parlando di uno degli astri nascenti del calcio francese, abile a giocare il pallone con entrambi i piedi e pronto a creare grandi pericoli all’Italia.
La tensione è palpabile all’ingresso in campo per i ventidue calciatori scelti dai rispettivi allenatori. Il tempo degli inni, che poi è tradizione anche se si parla dei più giovani, e la partita è pronta a iniziare. La tensione deve immediatamente trasformarsi in grinta e mentalità positiva, dato che chi vince questo match mette in discesa la strada per il passaggio del girone, anzi probabilmente del girone più difficile di tutta la competizione.
Il primo pallone della partita è a disposizione dell’Italia, ma il lancio di Scalvini è fuori misura e non trova nessun compagno. La partita è da subito molto fisica e lo si intuisce in un paio di contrasti aerei in cui i calciatori mostrano la grinta con cui sono pronti ad affrontare i confronti. L’Italia, nelle prime fasi di gioco, vive dei momenti in cui la palla fa fatica a circolare e la manovra non è scorrevole, anche a causa del pressing serrato da parte della Francia che porta i centrali azzurri a lanciare spesso la sfera lunga e consegnare di fatto il possesso agli avversari. Gli azzurri sembrano anche in grande difficoltà ad arginare le qualità di Kalimuendo che è veloce e a tratti incontenibile nell’uno contro uno, soprattutto quando riesce a puntare i difensori di Nicolato.
Con il passare dei minuti, però, l’Italia prende coraggio e riesce a trovare le giuste trame di gioco, necessarie per non soffrire troppo la pressione dei transalpini. Il primo squillo, però, e che rischia di essere quello decisivo, è quello della Francia. Kalimuendo, l’uomo più pericoloso tra le fila dei Bleus, trova un colpo di tacco meraviglioso e sblocca la partita al 23esimo minuto su assist di Pierre Kalulu, difensore che siamo abituati a conoscere dalle tante presenze con il Milan.
L’Italia, però, non si perde d’animo e anzi prende coraggio nel tentativo di rimettere a posto le cose. Sforzo che, senza subire troppo il contropiede degli uomini di Sylvain Ripoll, dà i suoi frutti. Tonali, infatti, trova un grande assist per Pellegri che va a segno. L’arma segreta di Nicolato ha pagato, dato che in tanti davano per favorito Lorenzo Colombo per un posto da titolare. Il calciatore del Torino è tremendamente bravo a farsi trovare al posto giusto e al momento giusto per un gol che a vederlo non è difficilissimo, ma mostra tutte le sue qualità da bomber vero, ritrovate dopo tanti anni complicati in carriera. È anche la rete che rimette a posto le cose dopo che il vantaggio della nazionale transalpina aveva indirizzato il match in una certa maniera e permesso alla Francia di agguantare un vantaggio significativo in uno scontro diretto che dovrebbe essere una sfida più profonda, quella per il comando del girone e forse di un pezzo del torneo.
Il primo tempo si conclude con qualche chance per parte, ma senza che il risultato cambi ulteriormente. Entrambe le squadre si sono essenzialmente annullate a centrocampo senza che nessuna delle due riuscisse veramente a prevalere sull’altro. Gli attaccanti della Francia sono stati sicuramente più incisivi, ma tutto il lavoro sporco fatto dagli undici dell’Italia ha dato i suoi frutti e non ha permesso agli uomini di Ripoll di prendere in mano la partita per lunghe fasi di gioco. Bisognerà continuare a dare questa impronta anche nel secondo tempo, perché è solo così e grazie a un ritmo praticamente ossessivo che si può mettere in difficoltà una squadra praticamente completa come quella di Ripoll.
L’inizio di secondo tempo vede sicuramente diverse occasioni in più. C’è anche una sostituzione da parte di Nicolato che sceglie Gnonto al posto di Cambiaghi. La prova del calciatore dell’Empoli non è stata per nulla quella che ci si aspettava. Spesso è andato a cercare un posizionamento sul centro sinistra che non è proprio della seconda punta, almeno non in questo sistema di gioco, e non ha creato praticamente nessun pericolo ai suoi diretti avversari. Dopo un finale di stagione in netta ascesa agli ordini di Paolo Zanetti, contro la Francia è arrivata una stroncatura che proprio non ci voleva, soprattutto considerando che alle sue spalle c’è uno Gnonto pronto a dare il suo contributo. Intanto, l’Italia lamenta un evidente tocco di mano in area di rigore per un braccio largo, ma non c’è il Var e la terna arbitrale non ravvisa il penalty. Poco dopo il 60esimo, poi, la Francia trova il 2-1 e le polemiche sono ancora più forti. L’arbitro non fischia un evidente intervento a gamba tesa su Okoli che cade a terra dolorante. Sul proseguo dell’azione, però, c’è un grave errore di Udogie che perde il pallone in uscita, rischiando un dribbling insensato in area di rigore, e regala il pallone a Barcola che tutto solo davanti a Carnesecchi non può sbagliare. I transalpini esultano, gli azzurri protestano, ma anche in questo caso non c’è la tecnologia che possa correggere l’errore.
La squadra in vantaggio, a questo punto, opera un paio di sostituzioni: esce Thuram, che stasera non è stato decisivo come in altre occasioni, entra Rayan Cherki, altro centrocampista di grande qualità. Finisce anche la partita dell’autore del gol Barcola e subentra Michael Olise. Gli azzurri da questo momento in poi fanno fatica a farsi vedere nella metà campo avversaria, mentre la Francia va vicina al gol su calcio piazzato. Sulla strada degli uomini di Ripoll, però, c’è Carnesecchi che respinge in tuffo. Gnonto non riesce a incidere sulla partita e perde anche un paio di palloni dolorosi, mentre i Bleus vanno più volte vicini al gol prima che Pirola alzi la saracinesca e chiuda gli attacchi avversari.
Le più grandi occasioni continuano a essere della Francia. Cherki tenta il gol da centrocampo dopo un’altra palla persa dall’Italia e vedendo Carnesecchi fuori dai pali, ma il suo tiro finisce fuori e non di poco. Il brivido, però, resta. Al 75esimo, Nicolato opta per una doppia sostituzione: Fabio Miretti e Matteo Cancellieri entrano in campo in luogo di Rovella e Pirola. Poco dopo Wahi e Adli vengono scelti da Ripoll e finisce la partita di Kalimuendo, decisivo questa sera, e di uno sfinito Gouiri. Con il cambio modulo dell’Italia, che passa al 4-3-3, e dopo un altro salvataggio da parte di Bellanova, il match cambia. Prima gli azzurri hanno una doppia occasione clamorosa con Miretti e Cancellieri, ma in entrambe le occasioni il portiere para. All’83esimo, è ancora l’attaccante della Lazio che fa una grande giocata a centrocampo e lancia Gnonto che viene atterrato da Bade ultimo uomo. L’arbitro decide di espellere il difensore francese. L’Italia ha anche a disposizione un’interessante calcio di punizione con Miretti, ma il suo tiro è fuori misura.
Gli uomini di Ripoll, a questo punto, cercano di respirare e di tenere soprattutto il pallone lontano dalla porta, vista anche l’inferiorità numerica. All’87esimo, c’è una grande combinazione tra Bellanova e Miretti sulla fascia di destra: il cross del terzino arriva a Gnonto che calcia bene, ma il portiere respinge corto. Cancellieri si avventa sul pallone, ma spara alto sopra la traversa. Un errore grave a questo punto della partita, ma che non fa demordere gli azzurri dal loro obiettivo di rimettere a posto le cose. Ripoll sostituisce Kone con Simakan, mentre l’Italia si gioca anche le carte Colombo e Parisi al posto di Ricci e Udogie.
L’Italia, quindi, si sbilancia ulteriormente e continua a spingere sugli esterni dove Bellanova e il laterale dell’Empoli avanzano con costanza per trovare assist che valgano il pareggio. Al 91esimo, gli azzurri trovano, proprio con Parisi, un grandissimo assist con Bellanova che svetta di testa e la mette in porta. La terna arbitrale, però, clamorosamente non vede e non assegna la rete, nonostante il pallone fosse abbondantemente dentro. Mancano ancora quattro minuti dei cinque di recupero assegnati e la Francia ora cerca di gestire la sfera per mantenere la vittoria. L’ultima occasione degli azzurri arriva con un lancio lungo di Carnesecchi che viene controllato senza problemi. L’arbitro fischia tre volte tra i fischi di tutto lo stadio e la rabbia dell’Italia, letteralmente derubata dalle decisioni del direttore di gara. Se ne parlerà tanto, ma il campo ha dato la sua sentenza: vince la Francia con il risultato di 2-1 e ora la squadra di Nicolato non può più sbagliare per superare il turno.
Potremmo iniziare parlando di calcio, delle occasioni da una parte e dall’altra, degli errori commessi e di quelli degli avversari, anche delle belle giocate che abbiamo visto da due delle grandi favorite per la vittoria finale in questo Europeo Under 21. E invece no, perché stasera, in una partita bellissima e che poteva essere uno spot per il calcio dei giovani e quello che sarà il futuro, la parte del protagonista purtroppo l’ha avuta l’arbitro olandese Lindhout che ha compiuto almeno tre o quattro errori decisivi che hanno destabilizzato per forza di cose l’andamento del match e il suo esito finale.
E non può che partire da qui anche Nicolato nell’intervista a caldo a “Rai Sport” subito dopo il triplice fischio: “Faccio fatica a parlare della partita oggi, non è possibile vedere questi arbitraggi e ho l’impressione che gli episodi abbiano inciso troppo. La gestione di ha visto sfortunati, anche se abbiamo perso con una grande squadra. Ora testa alla Svizzera? Dobbiamo risolvere adesso il girone nelle prossime due partite, in un gruppo molto difficile. Andiamo avanti. Abbiamo fatto una buona partita, possiamo fare ancora di più ma avevamo di fronte una squadra top. Non abbiamo capitalizzato le occasioni avute e gli episodi contato tanto. Stasera meritavamo qualcosina in più”.
Fa sentire la sua voce anche Nicolò Rovella, uno dei grandi protagonisti della selezione azzurra e nel cuore del centrocampo: “Abbiamo disputato una grande partita, meritavamo qualcosa di più però abbiamo ancora partite davanti e possiamo qualificarci”. Ma sugli episodi arbitrali glissa: “Dobbiamo pensare alle prossime partite e pensare a vincere, ho visto una grande Italia”.
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