La sfortuna causa più tumori dello stile di vita. E’ questo il risultato a cui è arrivata una ricerca portata avanti dagli studiosi del John Hopkins School of Medicine del Maryland. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Science: due terzi dei tumori sarebbero determinati da mutazioni casuali, che la scienza non è ancora riuscita a spiegare. Soltanto un terzo potrebbe essere rapportato a fattori ambientali, ad abitudini sbagliate, come, ad esempio, il fumo o a predisposizioni ereditarie.
Complessivamente il 63% dei tumori, fra i casi analizzati, si verifica in assenza di comportamenti a rischio. Come hanno inteso spiegare anche i ricercatori, questo non vuol dire che gli stili di vita sbagliati non aumentino il rischio di ammalarsi. Fumare, esporsi eccessivamente al sole, bere troppi alcolici o essere in sovrappeso rimangono dei fattori di rischio, ma non sempre farebbero la differenza.
In molti casi ammalarsi di una neoplasia è stabilito soltanto dal caso o dalla sfortuna. Gli studiosi hanno preso in considerazione 31 differenti tipi di cancro e soltanto in 9 di essi si sarebbe trovato un collegamento diretto con le abitudini di vita. Fra i tipi di tumore collegati alla casualità rientrerebbero, per esempio, quelli al fegato, al cervello, di solito contraddistinto da particolari sintomi come problemi di equilibrio o visivi e uditivi, al pancreas o il tumore della pelle, come il melanoma.
Gli scienziati hanno riscontrato delle mutazioni di dna casuali, che possono avvenire durante una divisione cellulare. Restano alti il valore di una prevenzione di carattere generale e l’importanza di fare affidamento sulle diagnosi precoci. La ricerca si basa su un lavoro di tipo statistico, che dovrà essere confermato anche da altri studi.
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