La sconfitta della Lazio contro l’Inter non è bastata al Napoli di Luciano Spalletti per battere ogni record e festeggiare lo scudetto con sei giornate d’anticipo davanti ai suoi tifosi in un Diego Armando Maradona gremito e festante. Dopo il vantaggio al 61esimo di Mathias Olivera, a spegnere i sogni di gloria è arrivato all’84esimo il pareggio della Salernitana con Boulaye Dia. Nonostante i 18 punti di vantaggio sui biancocelesti, i partenopei dovranno aspettare a giovedì contro l’Udinese per definirsi a tutti gli effetti campioni d’Italia per la terza volta nella loro storia.
L’atmosfera, a Napoli, oggi, era quella delle grandi occasioni. Dopo giorni di pressione, infatti, le istituzioni aveva deciso di far giocare gli uomini di Luciano Spalletti a solo mezz’ora di distanza dal lunch match tra Inter e Lazio, la scelta era motivata dal fatto che la città, se la squadra azzurra avesse vinto contro la Salernitana, e i biancocelesti dell’ex Maurizio Sarri non avessero vinto contro i nerazzurri, la festa, e quindi i probabili disordini dovuti alla conquista del terzo scudetto, sarebbero stati più concentrati nell’arco temporale. Eppure no, perché qualcosa è andato storto e quei festeggiamenti, nell’aria da tempo, sono stati rimandati per i partenopei.
Non di così tanto, in effetti, perché, anche ammesso che la Juventus dovesse vincere, in serata, contro il Bologna al Renato Dall’Ara, portandosi a 17 lunghezze dal Napoli, ai primi della classe basterebbe un pareggio, giovedì alle 20:45, contro l’Udinese per conquistare per davvero, e a distanza di 33 anni, il titolo di campioni d’Italia.
La giornata per i partenopei non inizia nel migliore dei modi, perché a San Siro ad andare in vantaggio (regolarmente) per prima è la Lazio con Felipe Anderson, e nel primo tempo, ci vogliono, poi, 48 minuti, all’Inter per pareggiare i conti con Lautaro Martinez e pochi altri per ribaltare del tutto la gara con Robin Gosens e di nuovo il numero 10 argentino.
Agganciato il quarto posto, utile per zona Champions League, è festa a Milano, è vero, ma lo è ancora di più per le vie della città campana, che si sta apprestando a vivere una delle partite più importanti della sua storia, un derby per giunta contro una squadra che, ultimamente, aveva dato del filo da torcere anche al Milan e agli stessi uomini di Simone Inzaghi.
E i problemi li causano anche al Napoli i granata di Paulo Sousa. Lo fanno difendendo e non concedendo spazi alla squadra del tecnico toscano, che riescono, di fatto, a sbloccare il match solo dopo oltre un’ora di gioco. È Mathias Olivera che potrebbe regalare lo scudetto ai partenopei con sei giornate d’anticipo, ma la festa, viene stoppata a poco più di cinque dal termine da Boulaye Dia che segna un gol bellissimo e pareggia i conti. Ed è là che la festa si spegne, meglio, viene rimandata e, in un certo senso, inizia per le strade di Salerno, che accolgono i giocatori festanti.
Ci sono anche le note dolenti, però, in tutto questo, e riguardano poco il campo. Un uomo, infatti, è stato accoltellato mentre andava allo stadio, dopo una lite nata per motivi di viabilità. L’uomo, visitato all’ospedale San Paolo, ha riportato ferite guaribili in una decina di giorni ed è stato dimesso.
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