È dall’inizio del mese che il governo Meloni polemizza in continuazione con la Corte dei Conti. Per questo, l’esecutivo vorrebbe limitarne i poteri.
Il governo sta polemizzando con la Corte dei conti, l’organo che ha la finalità di controllare i conti dello Stato. Secondo alcuni membri dell’esecutivo Meloni questo organo costituzionale sta mettendo troppo “bocca” nelle spese del PNRR, il Piano nazionale di ripresa e di resilienza, attraverso il quale il governo spende i finanziamenti provenienti dall’Unione Europea. I finanziamenti disponibili sono oltre 220 miliardi di euro, oltre quasi 31 miliardi di risorse economiche nazionali, che vanno spesi entro i prossimi tre anni.
Si stanno già registrando dei problemi. La Corte dei conti ha ammonito il governo mettendo in evidenza i ritardi e le problematiche riscontrate nell’utilizzo dei soldi del PNRR. In altre parole, la Corte dei conti ha riscontrato delle incongruenze in vari capitoli di spesa, tra cui i bandi relativi alla costruzione di nuovi asili nido oppure i bandi relativi alle infrastrutture idriche. Questi problemi hanno comportato non pochi ritardi nel pagamento delle ultime rate di finanziamento da parte dell’UE.
Il governo Meloni a tale proposito ha cominciato a polemizzare contro la Corte dei conti, il quale ha risposto che sta svolgendo il suo lavoro di controllo sui conti statali. È la Commissione che dovrebbe effettuare gli accertamenti sugli obiettivi del piano e la Corte dei conti sta “invadendo” il campo.
Fino a qualche tempo fa il dialogo tra la Corte dei conti e il governo è sempre stato svolto con toni pacati, ma da qualche giorno l’esecutivo punta a presentare due emendamenti per restringere il potere di controllo dei magistrati contabili. Per adesso, non c’è nulla di ufficiale, ma sembra che si faccia strada l’idea di sottrarre all’organo costituzionale il controllo in itinere sulle spese del PNRR, svolgendo l’attività di reporting a Bruxelles.
La Corte dei conti è un organo costituzionale che mira a controllare la spesa pubblica dello Stato. La funzione dell’organo è quella di garantire il corretto trend della finanza pubblica, controllando le spese e le entrate. L’organo costituzionale espleta le sue attività di controllo attraverso un’articolazione in sezioni territoriali e centrali. La Corte dei Magistrati contabile esercita il controllo ex ante di legittimità sugli atti emessi dall’Esecutivo e anche quello ex post sulla gestione del bilancio statale.
La Corte dei Conti espleta il monitoraggio sulla gestione finanziaria degli Enti locali ed espleta un’attività di reporting alle Camere. Grazie a questo set di funzioni di controllo e di reporting, la Corte dei Conti può essere considerato un “garante indipendente e imparziale” dell’equilibrio economico-finanziario di tutto il comparto pubblico.
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