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Categories: Tecnologia

Come funzionano le chat Ana, che spingono adolescenti all’anoressia con WhatsApp

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Il fenomeno delle chat Ana fa parte di quello che viene considerato come web sommerso e che crea molti più problemi di quelli che si potrebbero immaginare. Anche perché sarà pur sommerso, ma in realtà è accessibile con pochi clic, basta sapere dove cercare.

Sono infatti numerosi i blog che sono dedicati al dimagrimento estremo ricorrendo anche a metodi molto pericolosi per il fisico potenzialmente fatali soprattutto per le più giovani. Ana sta per anoressia nervosa e considera tutto un movimento che vede nei social e in una parte del web la sua fonte di condivisione e espansione.

Basta una piccola ricerca su Google ad esempio blog Ana per trovare i numerosi spazi creati con strumenti gratuiti che cercano cosiddetti adepti a quella che viene conosciuta anche come filosofia Ana. Viaggia di pari passo con un altro movimento – se così si può definire – come quello “pro Mia” che sta per bulimia. E non è finita qui, perché parallelamente a questi fenomeni ci sono quelli legati all’autolesionismo con i tagli.

Che cosa sono le chat Ana

Il funzionamento delle chat Ana e di questi spazi web è del tutto simile tra loro, perché il loro scopo è quello di spingere con ogni mezzo – compreso quello psicologico – a raggiungere una magrezza estrema come manifestazione ideale di un’idea malsana di bellezza.

Il funzionamento è semplice. Si accede alle conversazioni private e organizzate su gruppi ad esempio di WhatsApp dopo aver contattato gli spazi web (che aprono e chiudono con grande velocità). Naturalmente, le chat possono anche essere singole e qui l’effetto è ancora peggiore perché si ha un contatto diretto, un lavoro di fianchi terribile. I membri spronano gli altri membri con una vera e propria pressione psicologica fornendo anche consigli da accapponare la pelle.

Tutto nasce, naturalmente, dai siti stranieri con tanto di facilitazione a trovare un amico Ana (un buddy) oppure addirittura bot che risponono in automatico senza dimenticare le chat “usa e getta” su siti ospiti.

I consigli per chi vuole diventare anoressico

Basta un rapido sguardo a questi spazi online per rimanere scioccati dalla quantità di immagini e di parole che possono davvero rovinare intere esistenze. Ad esempio ci sono foto di frigoriferi pieni soltanto di acqua con scritto “Quando vivrò da sola questo sarà il mio frigo” oppure nello spazio dedicato alla bulimia una ragazza scrive “Domani sera cena con parenti ho già pronto lo spazzolino da ficcare in gola”.

A chi chiede come fare a sopravvivere ad esempio a riunioni familiari in cui si prevedono abbuffate si scrive “Bevi tantissima acqua, sii molto lenta nel mangiare e ingoia pezzi molto piccoli e quando puoi nascondi cibo sotto il tovagliolo per poi buttarlo”.

L’autolesionismo

Accanto a questo pericolosissimo movimento a favore dell’anoressia o della bulimia c’è anche quello legato all’auto punizione corporale attraverso i tagli. Negli stessi gruppi vengono avanzati consigli su come effettuarli e non essere scoperti ad esempio in zone che vengono poi coperta dai capelli bracciali oppure vestiti.

Insomma, un’oscura parte del web e dell’instant messaging che potrebbe far cadere nell’abisso tantissimi adolescenti (e non più adolescenti). Un problema, quello dell’anoressia, che ha colpito personaggi famosi come Bianca Atzei e che, naturalmente, richiede l’aiuto professionale di esperti del settore per uscirci.

Diego Barbera

Diego Barbera è stato un redattore interno di Nanopress fino al 2018. Si è occupato di tecnologia, sport, cronaca.

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