I pubblici ministeri di Palermo avrebbero intenzione di chiedere la rogatoria internazionale in Egitto, per approfondire le indagini sulla morte di Andrea Mirabile.
Continuano le indagini sulla morte del piccolo Andrea Mirabile, il bimbo di sei anni palermitano morto durante una gita a Sharm el-Sheikh pare per un’intossicazione alimentare. I pubblici ministeri di Palermo avrebbero intenzione di procedere con la rogatoria internazionale, e collaborare con le autorità egiziane per far luce sulle cause della morte. I pm hanno disposto una seconda autopsia dopo quella eseguita in Egitto.
Proseguono le indagini sulla morte di Andrea Mirabile. Il piccolo, morto lo scorso due luglio, aveva accusato dei malori pare dovuti ad intossicazione alimentare, così come madre e padre. Insieme i tre si trovavano in vacanza a Sharm el–Sheikh. Rosalia Manosperti era subito guarita dopo i primi sintomi e malesseri, mentre il padre Antonio Mirabile aver avuto delle complicanze dopo l’ospedalizzazione.
La peggio purtroppo l’ha avuta Andrea, che a soli sei anni è deceduto per cause ancora da chiarire nel dettaglio. In questo senso i magistrati di Palermo si stanno muovendo per andare a lavorare sul campo, in Egitto, scegliendo la strada della rogatoria internazionale.
Ennio Petrigni e il pubblico ministero Vittorio Coppola a capo delle indagini potrebbero dunque andare a sentire di presenza i dipendenti del resort egiziano dove alloggiava la famiglia Mirabile, interrogarli e per ricostruire gli ultimi istanti di vita di Andrea.
Le interrogazioni dei genitori sono avvenute lo scorso venerdì. Aperta un’indagine intanto da parte delle forze dell’ordine, su delega della magistratura, per omicidio colposo a carico di ignoti.
Da quanto riferito da Antonio e Rosalia, la famiglia avrebbe mangiato solamente nella struttura del resort.
Una seconda autopsia è stata disposta dai pubblici ministeri, dopo quella effettuata in Egitto. Successivamente visioneranno le cartelle cliniche derivanti dal trasporto di Andrea Mirabile a Palermo, dove il corpo era stato visitato dai medici del Policlino Giaccone.
Le ipotesi varate dai medici erano state quelle di intossicazione alimentare, da contatto e intolleranza ambientale.
Un possibile bastone tra le ruote per indagini dei magistrati italiani, potrebbe rivelarsi nell’articolo 10 del codice penale. Tale articolo prevede che il caso potrebbe essere di giurisdizione in Egitto, e non in Italia. In questo caso le forze dell’ordine potrebbero svolgere le loro indagini, verso ignoti, ma si dovrebbe passare sempre da Sharm el-Sheikh condividendo fascicoli, o in caso di iscrizione al registro indagati.
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