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Vienna, attentato terroristico: diversi morti e feriti

Durante la serata di ieri, lunedì 2 novembre, un commando terroristico ha sparato nei locali del centro di Vienna, non lontano da una sinagoga. La città è così piombata nell’incubo del terrorismo proprio alla vigilia del lockdown nazionale.

Il bilancio attuale è di quattro morti, due uomini e due donne. I feriti finora sarebbero invece 17. Durante il conflitto a fuoco con le forze dell’ordine è morto anche uno dei terroristi che, ha riferito il ministro dell’Interno, era un simpatizzante dell’Isis.

Anche un poliziotto è rimasto ferito in uno scontro a fuoco con uno degli attentatori ed è stato sottoposto ad un intervento chirurgico.

Franz Ruf, direttore generale per la pubblica sicurezza del Paese, ha fatto sapere che proseguono i controlli serrati a Vienna e che sono stati estesi anche ai confini austriaci.

L’Isis ha rivendicato l’attacco

L’Isis ha rivendicato l’attacco di ieri sera, 2 novembre, a Vienna. Lo riporta Site, l’organizzazione che monitora le attività online dei gruppi jihadisti. La rivendicazione è giunta con una dichiarazione ufficiale diffusa attraverso i mezzi di propaganda dell’Isis. Nel messaggio si dice che l’attacco è opera di un “soldato del califfato“, identificato come Abu Dujana al-Albani. L’agenzia dell’Isis ha diffuso inoltre una foto dell’assalitore. “Sembra coincidere con un’altra foto che circolava online direttamente a seguito dell’attacco“, commenta Rita Katz, la direttrice di Site.

L’attentatore ucciso è un 20enne radicalizzato

Secondo Florian Klenk, responsabile della rivista austriaca Falter, l’attentatore era “nato nel 2000 a Vienna, dove era cresciuto”. Il giovane era già noto ai servizi segreti antiterrorismo per essere stato uno dei 90 islamisti austriaci che hanno cercato di recarsi in Siria per affiliarsi all’Isis. Per questo motivo, il 25 aprile 2019, il giovane era stato condannato a 22 mesi di carcere ed era però uscito, in anticipo, il 5 dicembre scorso.

Secondo i media austriaci l’attentatore, di vent’anni, ha prestato giuramento di alta fedeltà al nuovo leader dell’Isis, Abu Ibrahim al-Hashimi al-Quraishi, poco prima dell’attentato a Vienna.

Inoltre il giovane, ha scritto la Bild, avrebbe annunciato su Instagram il suo gesto, postando alcune foto. Il tabloid ha affermato che gli inquirenti ritengono “probabile” che i post di un jihadista sul social appartengano proprio all’attentatore rimasto ucciso nell’agguato.

Al momento gli attacchi nella capitale austriaca non sono stati rivendicati.

I primi spari nel centro della capitale intorno alle 20

L’attacco a Vienna è cominciato vicino alla Sinagoga nella Seitenstettengasse, nel centro della capitale, dove le persone stavano trascorrendo l’ultima serata fuori prima della chiusura dettata dalla seconda ondata di Coronavirus.

Verso le 20 sono cominciati i primi spari e un’esplosione, forse partita proprio da uno degli assalitori che si sarebbe fatto esplodere. Attualmente sono diversi i sospetti in fuga e un altro è stato arrestato.

Il ministro dell’interno austriaco Karl Nehammer però non ha confermato la cattura di uno o più assalitori. Inoltre, nessuno ha confermato che l’obiettivo principale degli attentatori fosse effettivamente la sinagoga. La polizia ha riferito che il commando, composto da “molti sospetti armati di fucile”, ha sparato in 6 luoghi diversi della città.

Emergenza a Vienna ancora in corso, oggi scuole chiuse

L’emergenza nella capitale austriaca è ancora in corso e il ministro dell’interno ha lanciato un appello tv per chiedere a tutti i cittadini di non uscire di casa se non per motivi di lavoro o per altre necessità urgenti. Oggi le scuole resteranno chiuse.

È un attacco terroristico disgustoso” ha detto il cancelliere austriaco Sebastian Kurz. L’Austria, ha aggiunto “non si lascerà intimidire dal terrorismo”.

La testimonianza del rabbino Schlomo Hofmeister

Dalla nostra finestra abbiamo visto, di fronte alla sinagoga, almeno un attentatore sparare cento colpi, forse di più” ha raccontato il rabbino Schlomo Hofmeister alla radio londinese Lbc.

Quando abbiamo sentito gli spari abbiamo guardato fuori dalla finestra” ha ricostruito il rabbino. Ha inoltre spiegato che “tutti i locali hanno tavolini all’aperto e ieri sera era l’ultima prima del lockdown, c’erano molte persone che volevano sfruttare l’ultima sera per uscire”.

Per questo motivo il rabbino Hofmeister dubita che l’attacco fosse diretto alla sinagoga, perché nel luogo di culto a quell’ora non c’era più nessuno.

Europa unita contro il terrorismo

I nostri nemici devono sapere con chi hanno a che fare. Non ci arrenderemo” ha detto il presidente francese Emmanuel Macron a seguito dell’ennesimo attacco in Europa dopo la decapitazione di Samuel Paty e gli attentati di Nizza e Lione.

Non c’è spazio per l’odio e la violenza nella nostra casa comune europea” ha scritto su Twitter il premier Giuseppe Conte.  

I tedeschi sono al fianco degli amici austriaci con partecipazione e solidarietà” ha commentato la cancelliera tedesca Angela Merkel su Twitter.
Il terrorismo islamico è un nostro comune nemico. La lotta contro questi delitti e contro questi attentati è la nostra lotta comune“.

Le parole di Donald Trump

Gli attacchi terroristici devono terminare“. Così il presidente americano Donald Trump ha espresso il suo cordoglio dopo l’attentato a Vienna. “Le nostre preghiere per i viennesi dopo l’ennesimo vile atto terroristico in Europa. Questi attacchi malvagi contro persone innocenti devono cessare. Gli Stati Uniti sono a fianco di Austria, Francia e di tutta Europa nella lotta contro i terroristi, compresi i terroristi islamici radicali“.

In Italia il ministro Lamorgerse convoca una riunione sulla sicurezza

In Italia, in seguito all’attentato di Vienna, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha convocato per oggi il Comitato nazionale per l’ordine pubblico e la sicurezza. La riunione, alla quale parteciperanno i vertici delle forze di polizia e dei servizi d’intelligence, servirà a fare il punto su quanto sta accadendo in Europa e a verificare lo stato della sicurezza in Italia.

Mattarella: “L’Italia si stringe nel lutto all’amico popolo austriaco”

Tra i messaggi di sostegno e cordoglio per le vittime, in mattinata è arrivato anche quello del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Presidente Federale della Repubblica d’Austria, S.E. Alexander Van der Bellen.”Il vile attentato che ha avuto luogo ieri sera a Vienna ha suscitato in Italia orrore e profonda tristezza. In questa drammatica circostanza gli Italiani tutti si stringono nel lutto all’amico popolo austriaco, con sentimenti di particolare vicinanza nei confronti delle famiglie delle vittime, dei feriti – cui auguriamo un pronto e completo ristabilimento – e dei cittadini viennesi. Nel porgerLe le espressioni del più sincero cordoglio e della netta ripulsa per questo proditorio attacco ai comuni valori di libertà e pacifica convivenza, rinnovo la determinazione della Repubblica Italiana a collaborare con l’Austria nella lotta contro ogni forma di terrorismo“. 

Di Maio: “Avrebbero potuto colpire anche in Italia”

In meno di una settimana più di due attentati terroristici hanno sconvolto l’Europa. Sono stati colpiti Paesi con i quali condividiamo molto, tutto, anche i confini. Ognuno di voi avrà pensato che avrebbero potuto colpire anche in Italia. Il terrorista di Nizza era sbarcato a Lampedusa, gli attentatori austriaci hanno agito per uccidere. E hanno ucciso in modo violento, indiscriminato” ha scritto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio su Facebook.

Ad “accomunare queste bestie è l’odio verso la nostra società, verso il nostro modo di vivere e di essere liberi. C’è chi lo chiama scontro di civiltà, non mi interessa“. E ha continuato “l’Europa e l’Italia non possono continuare a spendere parole di circostanza“.

Dobbiamo alzare l’attenzione sui flussi migratori illegali come sta giustamente facendo il Viminale. Rappresentano un rischio, serve realismo. Sono stato il primo a parlare di un problema nel merito e questo problema va risolto. Se un Paese non ha le risorse per poter assistere allora non può accogliere, altrimenti l’esito è un’esasperazione dell’emarginazione sociale. Stiamo male noi e stanno male loro” ha aggiunto Di Maio.

Aggiornato alle ore 19.30

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