Il Financial Times ha nominato il presidente ucraino Zelensky persona dell’anno. La sua tenacia e la sua padronanza nella comunicazione ne fanno un leader unico e prezioso.
Il presidente ucraino Volodymir Zelensky è stato nominato dal Financial Times persona dell’anno per la sua tenacia e per la propaganda portata avanti, che ha riunito il paese nella resistenza e nell’affrontare il conflitto.
Il prestigioso giornale ha sottolineato come Zelensky sia un leader estremamente umile e che è riuscito a mostrarsi con un’immagine che si avvicina molto alla quotidianità delle persone. La sua straordinaria forza di volontà e di resistenza è riuscita a contagiare letteralmente il popolo ucraino e le truppe militari a tal punto da mettere in difficoltà l’esercito russo. Dopo 9 mesi dall’inizio del conflitto in Ucraina, Zelensky è ancora in prima linea e non accenna ad arretrare minimamente, se non a condizione di veder restituite le zone sottratte dalla Russia.
Il Financial Times, autorevole e prestigioso giornale, ha incoronato il presidente ucraino Zelensky come persona dell’anno. Un riconoscimento prestigioso che va a premiare un capo di Stato che ha dimostrato la sua grandezza nel momento della resa dei conti e della verità ovvero quando il proprio paese è sotto attacco.
Da Febbraio, momento in cui è avvenuta l’invasione russa in Ucraina, Zelensky ha sempre messo la propria persona in prima linea e ha stimolato il popolo ha proseguire nel resistere così come ha stimolato l’esercito a continuare a credere ad una possibile riconquista e non soltanto ad una possibile resistenza. Il suo modo di approcciarsi ma anche mediaticamente utilizzando i canali tecnologici oggi a disposizione ha portato notevoli benefici e ha dato una marcia in più ad un popolo sorpreso da una tragedia che ha portato dolore e distruzione.
Il Financial Times ha paragonato il presidente ucraino a Churchill e questo perché, seppur con mezzi di comunicazione differenti data l’epoca, lo stretto collegamento tra i due sta nell’aver convinto il popolo a proseguire nella resistenza e nel contrattaccare. Ma soprattutto è riuscito a infondere, nonostante la durissima situazione, una positività incredibile in un momento così difficoltoso.
Il Financial Times ha spiegato che Zelensky: “Incarna la resilienza e il coraggio del suo popolo contro l’aggressione russa’ ed è diventato un alfiere della democrazia liberale nel più grande confronto globale contro l’autoritarismo del ventunesimo secolo“.
La campagna mediatica che ha portato avanti Zelensky è stata incessante e aveva come fine quello di ottenere, il più possibile, aiuti militari dall’Occidente e sostegno nel resistere all’invasione russa. Il suo potere di persuasione unito all’onestà e all’umiltà che lo contraddistinguono sono riusciti pienamente nel suo intento.
Il giornale ha scritto anche che è riuscito a utilizzare: “una leva morale sui leader in Europa e negli Stati Uniti. Ha convinto gli europei a sostenere gli enormi costi per opporsi a Putin e offrire a Kiev un percorso verso l’adesione all’Ue”. Questa non è per niente una cosa scontata ma anzi è una grande qualità riconosciuta al capo di stato ucraino.
Il Fi ha precisato che il lavoro mediatico di Zelensky è qualcosa di incredibile e ha precisato che il presente ha dato: “straordinaria dimostrazione di leadership e forza d’animo” definendolo poi: “un Churchill per l’era dei social media”.
Il giornale ha inoltre elogiato la sua straordinaria capacità di rimanere umile e di mostrarsi allineato ai desideri del popolo.
Zelensky ha poi dichiarato al Financial Times che si sente: “più responsabile che coraggioso… Odio deludere le persone”.
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