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Vittorio Sgarbi senza veli sui social: ‘Immotus nec iners’

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Nuova provocazione di Vittorio Sgarbi, senza veli sui social network con tanto di citazione in latino ‘Immotus nec iners’, che significa ‘fermo ma non inerte’. Per fortuna le parti intime del critico d’arte ferrarese sono rimaste semi-nascoste ma la foto, che lo ritrae nudo sul divano mentre parla al cellulare con qualcuno, in poco più di un’ora ha collezionato solo su Facebook 13.000 like, 3.500 condivisioni e quasi 9.000 commenti, mentre su Twitter ha immediatamente fatto schizzare il nome Sgarbi in cima alle tendenze italiane.

Non è comunque la prima volta che Vittorio Sgarbi si fa ritrarre senza veli: lo ricordiamo infatti su una vecchia copertina de ‘L’Espresso’, dove completamente nudo si copriva con le mani la zona off-limit al grido di ‘Nudo anch’io!’, e poi paparazzato in costume adamitico quando era sindaco di Salemi. Non è ancora chiaro il motivo (ammesso che ce ne sia uno) per cui Sgarbi abbia postato una simile fotografia, magari sarà così gentile da farcelo sapere, prima o poi.

La citazione in latino ‘Immotus nec iners’ (fermo ma non inerte), che accompagna l’immagine senza veli di Vittorio Sgarbi, è di Orazio ed orna, come motto, lo stemma nobiliare di Principe di Monte Nevoso, titolo concesso nel 1924 a Gabriele D’Annunzio dal Re Vittorio Emanuele III su proposta di Benito Mussolini, come riconoscimento verso il poeta per l’Impresa di Fiume e la definitiva annessione della città istriana al Regno d’Italia. Per questo motivo il motto ‘Immotus nec iners’, seppur sia di Orazio, viene spesso citato con i più famosi detti dannunziani.

Lo stemma nobiliare di Principe di Monte Nevoso venne dipinto da Guido Marussig: nella raffigurazione si vede la cima di un monte coperta di neve e sovrastata dalla costellazione dell’Orsa Maggiore. La scelta del motto di Orazio, invece, aveva probabilmente un intento molto polemico di D’Annunzio con lo stesso Duce, che teneva il poeta in un dorato isolamento sul Lago di Garda, escludendolo completamente dalla vita politica della capitale, quasi certamente a causa del profondo disaccordo di quest’ultimo con la linea dittatoriale presa dal governo Mussolini.

Chissà se anche Vittorio Sgarbi con la sua foto in déshabillé avesse in mente un intento polemico…

Raffaele Dambra

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