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Violenza sulle donne: mai più bottino di guerra

Lo stupro è da sempre usato come tattica per terrorizzare e umiliare. Isabella Rauti conferma che FdI ha votato per il sì alla mozione di supporto alla Corte penale internazionale. Da oggi lo stupro è ufficialmente un’arma di guerra.

Isabella Rauti – Nanopress.it

Fratelli d’Italia ha voto per la mozione per violenza sulle donne e non solo nel periodo di guerra.
Ha votati sì e ad affermarlo è la senatrice del partito Isabella Rauti.

Le guerre ormai da troppo tempo sono teatro di violenze sessuali che violano senza dubbio i diritti umani fondamentali.

Le violenze sessuali come arma di guerra

Il fenomeno della violenza sessuale è ormai utilizzato come una vera e propria arma da sguainare in guerra, con il fine di terrorizzare il nemico.

“Lo stupro è quindi un’arma di guerra” – ha affermato la Rauti.

Da oggi però non lo sarà più, perché da semplice “affare di donne” è diventata una vera e propria questione relativa alla politiche di sicurezza umana, andando a toccare i diritti internazionali.

Va perciò condannato, in quanto gesto che va assolutamente contro i diritti umani fondamentali.

Violenza sessuale nella guerra in Ucraina

Dai resoconti che ci arrivano dall’Ucraina, dove ormai da tempo si sta consumando un orribile guerra si registrano numerose denunce a carico dei militari russi, che avrebbero approfittato sessualmente di uomini, donne e bambini.
Nastro con i colori dell’Ucraina – Nanopress.it
Secondo le indagini che sono state attuate in seguito alle denunce, sembrerebbero stati accertati diversi casi di stupro su ragazze minorenni e donne anziane.
Sarà ovviamente difficoltoso arrivare ad un dato certo, in quanto spesso chi subisce questi atti di violenza e privazione di libertà personale, non vuole denunciare l’accaduto.
Inoltre dal 2015 ogni anno, il 19 giugno l’Onu organizza la Giornata internazionale contro la violenza sessuale durante le guerre, promuovendo svariate iniziative a supporto e vittime di stupro che quasi sempre hanno paura a denunciare il fatto.
Siccome questi atti lasciano profonde ferite sulle vittime, non solo sul proprio corpo, ma anche nell’anima, la prima azione da fare sarebbe quella di rivolgersi ad uno psicologo per chiedere aiuto.
Infatti, dopo le violenze subite è sempre difficile, in qualsiasi caso, lottare e vincere contro le emozioni che nascono e si sviluppano nella vittima dopo la violenza.
Vengono così avviati dei servizi accuratamente studiati per queste situazioni terrificanti, che ad oggi purtroppo sono ancora molto presenti in tutto il mondo.
Numeri verdi, email e specialisti sono il primo passo per poter sconfiggere la paura che provoca anche solo la parola “violenza sessuale”.
Alessia Giannone

Classe 1997, amante dei viaggi e di tutto ciò che ancora non conosco. Esperta di cronaca e attualità

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