Il caso è esploso ieri sera dietro segnalazione di Radio Kiss Kiss: se si prova a scrivere “Vesuvio” su iPhone con la tastiera italiana, il sistema di predizione suggerisce il termine “Lavali” e se si preme si può poi ottenere la frase “col fuoco“. Già, “Vesuvio lavali col fuoco” che è uno dei cori da stadio più beceri che si possono ascoltare dalle curve durante i match di calcio in offesa ai napoletani. Su Twitter è sorto un hashtag per discutere della vicenda, #AppleVesuvio, soprattutto per chiedere alla divisione italiana di Cupertino di andare a modificare questo spiacevole inconveniente. Da cosa è dovuto? Davvero Tim Cook odia Napoli? Naturalmente no, anzi è purtroppo uno specchio di quanta ignoranza e, ovvio, di razzismo alberghi nella media degli utilizzatori di iPhone.
Spieghiamo in due parole il funzionamento: se si possiede un iPhone e si prova a scrivere una parola, appariranno una serie di altri termini nel box subito sopra la tastiera. Trattasi del sistema di suggerimento predittivo, che ha come compito quello di facilitare e velocizzare la digitazione andando a offrire ciò che mediamente si è già scritto in passato oltre che pescare da tutto il database nazionale. Addentriamoci ancora di più nel sistema predittivo: è un algoritmo che impara da noi e impara da tutti nel senso che è predisposto a memorizzare quali parole associamo a quali altre più spesso e così anche per tutti gli altri utenti. In tal modo, da un lato può iniziare a “parlare come noi” con tutti quegli abbreviativi, nomignoli, modi di dire e via dicendo che sono propri di una persona; dall’altro può essere sempre aggiornato su nuovi lemmi, idiomi e termini.
Tutto molto bello e utile, ma naturalmente può anche far affiorare episodi spiacevoli come questo. Scriviamolo chiaro è tondo: se il sistema predittivo suggerisce Vesuvio lavali col fuoco non è perché Apple è razzista e ha preso una sonora cantonata. È solo perché la maggior parte degli italiani che utilizza iPhone e che ha scritto il termine “Vesuvio” lo ha poi associato a questo volgare e deprecabile insulto. L’algoritmo stesso ne è la prova inconfutabile. Dunque, ci si dovrebbe indignare molto di più verso la media dei nostri connazionali piuttosto che con Apple. Ora come agirà il gigante tecnologico californiano?
Sicuramente è stato già messo in allerta e, in questi casi, deve mettere in modo pronto mano al database modificandolo ed evitando che il suggerimento continui a comparire. Diffidate dunque da chi incolpa il fornitore del servizio così come da chi punta il dito contro l’utente specifico: tantissimi possessori di iPhone di Napoli hanno segnalato, infatti, lo stesso problema. E gli altri sistemi operativi? Né con Android, né con Windows né con Blackberry si segnala un caso simile.
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