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Categories: Ambiente

Vestirsi senza giacca e cravatta in estate: fa bene anche all’ambiente

Esiste l’abito giusto per ogni occasione, e in ambito lavorativo, in particolar modo negli uffici, vestirsi senza giacca e cravatta è malvisto, specialmente in certi ambienti o in occasioni dove la formalità è essenziale. Tuttavia in estate, con le temperature record che ormai caratterizzano la stagione, le rigidità regolamentari sul look dei dipendenti tendono ad ammorbidirsi sempre di più, e da anni ormai diverse aziende sia in Italia che all’estero consentono ai lavoratori di indossare panni più freschi e consoni al tempo estivo. Un vantaggio in termini di salute e benessere che ha importanti implicazioni anche per l’ambiente.

Vestirsi senza giacca e cravatta d’estate comporta innanzitutto un risparmio energetico in termini di uso dei condizionatori d’aria, che non devono essere così regolati a temperature molto fredde, utilizzandoli al massimo delle loro capacità. È quanto accade ad esempio in Giappone, dove sin dal 2005 i dipendenti statali hanno diritto a recarsi negli uffici dal primo giorno di giugno fino all’arrivo dell’autunno indossando semplicemente una camicia o una maglietta con un paio di jeans, questo perché i condizionatori d’aria non devono essere accesi ad una temperatura inferiore ai 28 gradi. Risparmio energetico significa anche meno inquinamento, poiché il sottoutilizzo di condizionatori comporta una considerevole riduzione delle emissioni di CO2.

Sulla scorta dell’esempio nipponico, la pratica di eliminare cravatta e giacca in estate si è diffusa nell’ultimo decennio in molti Paesi, dall’Inghilterra agli Stati Uniti, passando anche per numerose aziende italiane: dal 2007 ha scelto questa strada di risparmio energetico l’Eni, e in tempi più recenti anche la Benetton, Geox, Marinella ed altre società, che contribuiscono in questo modo a ridurre le emissioni di anidride carbonica con una piccola ma decisiva infrazione al protocollo d’abbigliamento. Una scelta di sostenibilità ambientale che riesce a coniugare anche risparmi economici e uno stato di benessere maggiore per gli stessi lavoratori, che non sono costretti ad indossare abiti con tessuti poco traspiranti sin dalle prime ore del mattino, magari in attesa della metropolitana per recarsi sul luogo di lavoro. Infrangere il dress code non solo si può, ma si deve: anche un piccolo gesto come questo aiuta a far star meglio il pianeta che ci ospita.

Giulio Ragni

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