Il governo degli Stati Uniti non molla su WeChat, l’applicazione di messaggistica istantanea cinese ritenuta “una minaccia per la sicurezza nazionale” americana. Per questo, nelle prime ore di oggi, il dipartimento di Giustizia americano ha chiesto al giudice di San Francisco, Laurel Beeler, di poter procedere con la rimozione dall App dagli store di applicazioni per smartphone negli Stati Uniti.
Il bando, infatti, doveva entrare in vigore domenica scorsa, ma il giudice Beeler lo aveva fermato accettando la richiesta di ingiunzione preliminare avanzata da WeChat e una serie di utenti, sostenendo che tali divieti calpestino “i diritti di libertà di parola di milioni di americani di lingua cinese”.
WeChat è usata da 19 milioni di utenti negli States e oltre un miliardo nel mondo. Per gran parte di loro, “è effettivamente l’unico mezzo di comunicazione nella comunità, non solo perché la Cina vieta altre applicazioni, ma anche perché i cinesi che parlano cinese con una limitata conoscenza della lingua inglese non hanno altra scelta se non WeChat“, ha scritto Beeler nel documento con cui ha sospeso il blocco dell’applicazione.
L’ingiunzione di Beeler quindi “consente l’uso senza restrizioni di WeChat, un’applicazione che l’esecutivo ha stabilito costituire una minaccia per la sicurezza nazionale e la politica estera degli Stati Uniti”, riporta Bloomberg.
Per il Governo americano WeChat consentirebbe a Pechino di “sorvegliare il popolo americano, e di raccogliere e utilizzare vaste quantità di informazioni personali degli utenti americani per promuovere i propri interessi“.
Sempre come racconta Bloomberg, WeChat sarebbe uno dei principali obiettivi della repressione di Trump contro la Cina anche in vista delle prossime elezioni di novembre. Insieme a WeChat anche Tik Tok, applicazione sempre cinese, è nel mirino del tycoon statunitense.
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