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Categories: Cronaca

Truffa dello specchietto rotto: cos’è, come funziona e come difendersi

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E’ importante difendersi dalla truffa dello specchietto rotto, un procedimento che dei malintenzionati potrebbero mettere in atto, facendoci credere di essere nel torto, per guadagnare in modo illecito anche qualche centinaio di euro. Si tratta di una truffa molto antica, portata avanti anche di recente. Lo dimostrano i casi di cronaca, che ci raccontano spesso di truffe di questo tipo messe in atto in varie città d’Italia. L’ultima vicenda è avvenuta a Palermo, dove un giovane di 22 anni alla guida di una Bmw ha tentato di ingannare un altro ragazzo, proprio con questo sistema.

Il truffatore sosteneva che l’altro giovane gli avesse rotto lo specchietto retrovisore dell’auto e ha chiesto, come ricompensa, 130 euro, poi scesi a 50 in seguito ad una vera e propria trattativa. La truffa, però, non è andata a buon fine, perché il giovane ha chiamato i carabinieri, allontanandosi con la scusa di andare a prendere i soldi al bancomat. Le forze dell’ordine hanno perquisito il truffatore, che è stato deferito in stato di libertà.

Come funziona

Ma come funziona la truffa dello specchietto rotto? Il meccanismo è semplicissimo e il sistema è quello, secondo l’Associazione Difesa Consumatori, che maggiormente viene utilizzato sulle strade per spillare soldi agli automobilisti. Il truffatore sostiene che l’altra persona abbia provocato un danno allo specchietto della sua auto, urtandolo involontariamente. L’automobilista, in realtà, sentirà un rumore mentre cammina con la sua auto, provocato però da un bastone con il quale si colpisce la carrozzeria. Successivamente il truffatore comincerà ad azionare i lampeggianti chiedendo all’automobilista di fermarsi.

A questo punto indicherà lo specchietto retrovisore rotto (già rotto in precedenza appositamente), chiedendo dei soldi per riparare il danno (anche diverse centinaia di euro) ed evitando in questo modo l’intervento della polizia municipale o dell’assicurazione. A volte entrano in scena anche altre persone, dei veri e propri complici del truffatore, che saranno d’accordo con la sua versione dei fatti.

Come difendersi

Come difendersi dalla truffa dello specchietto? Cosa fare per evitarla? Di solito in questi casi la vittima è disposta a pagare dei soldi, in modo da evitare che il tutto si trasformi in una rissa oppure convinta dalle testimonianze dei complici dei truffatori. L’ideale, in questi casi, sarebbe di non fermarsi se una persona fa segno di accostare oppure se effettua una segnalazione con i lampeggianti. Bisognerebbe continuare a camminare con l’automobile, evitando di iniziare a parlare con il truffatore. Allo stesso tempo sarebbe opportuno, più avanti, chiamare la Polizia rimanendo all’interno dell’auto.

Gli ultimi casi

MILANO – In via Mac Mahon, lunedì 20 ottobre 2014, intorno alle ore 9, un uomo di 51 anni era fermo al semaforo con l’auto. Due uomini a bordo di uno scooter e col volto ricoperto da caschi integrali hanno spaccato lo specchietto sul lato guida. A quel punto, sceso dall’abitacolo, uno dei due lo ha bloccato, mentre il secondo gli ha strappato dal polso un orologio dal valore di 35.000 euro.

VARESE – Nel settembre del 2014 un altro caso è successo in via Copelli a Varese. Una donna è stata affiancata da una Fiat Punto. Le persone a bordo le hanno lanciato qualcosa contro la macchina e poi hanno fatto finta che si fosse rotto lo specchietto. La donna, avendo capito di che cosa si trattasse, ha chiamato le forze dell’ordine e i due truffatori sono fuggiti.

FIRENZE – Il 7 ottobre 2014, a Firenze, un uomo di 70 anni è stato raggirato con la truffa dello specchietto. In piazza Ferrucci il conducente dell’automobile ha sentito un forte rumore. Gli si è avvicinata una macchina con due persone, le quali hanno chiesto spiegazioni riguardo all’urto, che, secondo loro, avrebbe provocato proprio l’uomo al volante. Gli hanno chiesto 220 euro come risarcimento, spiegandogli che sarebbe stato meglio non rivolgersi alle assicurazioni. Nel frattempo uno dei truffatori ha provocato un graffio sulla carrozzeria dell’automobile. La vittima ha consegnato 50 euro in contanti, che aveva con sé. Immediatamente è entrata in scena la squadra mobile, che ha bloccato i due delinquenti, finiti in manette con l’accusa di truffa aggravata e danneggiamento in concorso.

RAVENNA – In località Darsena, a Ravenna, intorno alle 12:30 di sabato 18 ottobre, si è avuto un altro tentativo di truffa dello specchietto, che è stata sventata grazie all’intervento di un militare del comando provinciale di Ravenna. La vittima è stata, come spesso succedere in questi casi, un anziano, che aveva consegnato del denaro. Il carabiniere, che ha assistito alla scena, è intervenuto, mettendo in fuga i due malfattori.

LUCCA – Il 19 ottobre 2014 un 29enne ha tentato la truffa a danno della moglie di un poliziotto, al settimo mese di gravidanza. La donna non si è fatta spaventare. Il giovane, a bordo della sua automobile, ha fatto fermare la guidatrice, facendola accostare al bordo della strada. L’uomo ha aggredito verbalmente la vittima, perché, a proprio dire, avrebbe rotto lo specchietto della sua auto. Poi le ha chiesto 100 euro per risarcire il danno. La donna si è rifiutata di pagare e ha detto di voler chiamare la Polizia e di voler compilare i moduli dell’assicurazione per il risarcimento. Il giovane, spaventato, si è dato alla fuga con la sua macchina. La donna ha annotato la targa, ha informato il marito ed è intervenuta la squadra mobile. Poi la tentata vittima ha riconosciuto l’autore della truffa. Nel frattempo i poliziotti stavano lavorando su un caso analogo, che aveva avuto protagonista un anziano sulla via Pesciatina. La donna ha riconosciuto la foto dell’uomo attraverso un vero e proprio album fotografico che era stato preparato appositamente e il giovane è stato denunciato per tutti e due gli episodi di truffa.

Giorgio Rini

Giorgio Rini è stato collaboratore di Nanopress dal 2014 al 2017, occupandosi principalmente di politica, cronaca e spettacoli.

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