Ieri – 21 settembre – i tecnici del soccorso alpino hanno rinvenuto il corpo di Stefano Bazzacco, ragazzo di 25 anni disperso nelle Alpi Giulie.
Tragedia sulle Alpi Giulie, morto il ragazzo 25enne che stava tentando la scalata.
Stefano Bazzacco stava scalando da solo la cima del Jôf Fuart, non vedendolo rientrare il gestore del Rifugio Pellarini ha chiamato i soccorsi. Le ricerche preliminari sono scattate intorno alle 21 di ieri, 21 settembre.
Si pensa che abbia scelto un percorso difficile della montagna: il lato nord est della Torre delle Madri dei Camosci per arrivare allo Spigolo Deye Peters. Il corpo è stato rinvenuto in un fosso profondo diversi metri. Il successo del ritrovamento si deve al cane Asia che con il suo fiuto sopraffino ha aiutato i soccorsi con l’operazione.
La gestione ha cercato di dissuadere il ragazzo a compiere l’impresa di scalare la montagna da solo non riuscendoci.
La stazione di Cave del Predil, il Soccorso Alpino e la Guardia di Finanza sono intervenuti nella ricerca mercoledì 21 senza ritrovare nessuno. La mattina del 22, invece, è intervenuto l’elicottero della Protezione Civile Fvg. In tarda mattinata il triste ritrovamento del corpo.
Le ricerche, dunque, si sono concluse con un finale inaspettato che ha fatto perdere le speranze di chi cercava il ragazzo.
Era un ragazzo venticinquenne che risiedeva a Onara di Tombolo, era un grande appassionato di alpinismo.
La passione è nata dall’amore per la libertà, cosa che la montagna rappresentava per lui. Infatti era sempre felice di essere ad alta quota. Per questo, probabilmente, non si è fatto dissuadere e persuadere dal consiglio del custode.
Aveva un modo unico di vivere la vita, conosciuto per la sua gentilezza ed eleganza, stimato da chiunque. Tutti hanno memoria di lui proprio per queste caratteristiche peculiari e per la sua passione che questa volta l’ha ucciso
Tutta la famiglia ha colto la triste perdita; la notizia è diventata virale immediatamente lasciando l’amaro in bocca a tutti i lettori, soprattutto amici, parenti e colleghi.
È una montagna alta 2666 metri facente parte delle Alpi Giulie della catena “Jôf Fuârt-Montasio“. Ha diverse ascensioni principali, tra cui quella classica, la più gettonata per la sua facilità d’esplorazione.
Il percorso più bello è quello di Cengia degli Dei. Lungo 6 km che passa per Madri dei Camosci, che percorre le pareti est del Fuart.
Nella montagna sono presenti diversi rifugi importanti, uno a 1499 m, uno a 1874m e infine uno a 1950m.
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