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Tecnologia

Trapiantato un orecchio stampato in 3D ad una ragazza di 20 anni

L’orecchio stampato in 3D è stato trapiantato nel mese di marzo a una ragazza di 20 anni nata con una deformazione, che rendeva il suo orecchio piccolo e deforme.

Orecchio stampato in 3D – Nanopress.it

Il team di scienziati della 3DBio Therapeutics è entusiasta del risultato.

Orecchio stampato in 3D

Utilizzando le cellule di una ragazza che presentava una deformazione fin dalla nascita, gli scienziati della 3DBio Therapeutics sono riusciti a ricreare, tramite un macchinario tecnologicamente all’avanguardia, un orecchio della forma esatta.

L’organo è stato realizzato partendo dalle cellule umane della ragazza, che ora ospita con successo l’avanzata protesi, incredibilmente fedele alla forma corretta e soprattutto con la capacità di generare tessuto cartilagineo autonomamente, funzionando quindi come un orecchio vero e proprio.

Stampa 3D in medicina – Nanopress.it

L’orecchio stampato in 3D, e in seguito trapiantato, è stato realizzato con una rivoluzionaria stampante dal team di 3DBio Therapeutics, una società di biotecnologie che opera nel Queens, a New York.

I benefici del trapianto in 3D

Il trapianto è considerato uno straordinario progresso nell’ingegneria dei tessuti, sebbene sia solo una piccola parte di una sperimentazione clinica ben più larga. L’applicazione medica di organi realizzati con questa tipologia di stampante è molto importante per garantire una vita dignitosa ai pazienti e garantire loro l’aspetto che desiderano.

Non solo, oltre l’estetica c’è molto di più, infatti la riproduzione degli organi riguarda anche quelli interni, quindi oltre a un orecchio stampato in 3D sarà possibile la riproduzione di molto altro.

Il nuovo orecchio è stato stampato in modo che combaciasse esattamente con la forma del sinistro, ossia quello sano della ragazza e l’azienda di medicina rigenerativa, che ha curato il progetto, ha spiegato come esso continuerà a generare cartilagine lavorando quindi come un organo naturale.

Adam Feinberg, professore di Ingegneria Biomedica presso l’Università Carnegie Mellon in Pennsylvania, nonché fondatore di un’azienda di medicina rigenerativa chiamata Fluidform, sostiene che questo è un grande passo avanti e approva pienamente il progetto.

Dichiara inoltre che, finalmente, l’orecchio stampato 3D dimostra come  gli organi umani possano essere riprodotti con successo e ciò dimostra che questa tecnologia non è solo una supposizione, ma solo una questione di tempo.

La sperimentazione clinica a riguardo interessa un’altra decina di pazienti oltre alla 20enne.

C’è una piccola percentuale di possibilità che i trapianti non riescano o possano portare a complicazioni, ad ogni modo, visto che le cellule vengono prelevate dai tessuti stessi dei pazienti, secondo 3DBio probabilmente gli organi verranno accettati senza complicazioni né rischi di rigetto, come sta succedendo con la giovane paziente.

 

 

Claudia Marcotulli

Diplomata in grafica pubblicitaria, amo l'arte, la natura, gli animali, la grafica, la fotografia e la scrittura.

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