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Tragedia sfiorata in Piemonte: trovata una bambina di quattro anni sui binari con il cane

Tragedia sfiorata in Piemonte: una bambina di soli quattro anni ha iniziato a camminare lungo sui binari della linea ferroviaria Torino-Ceres. Probabilmente – stando soprattutto a quello che hanno dichiarato i genitori – la piccola voleva emulare un film visto solo pochi giorni prima, in cui una bambina intraprendeva un viaggio con il suo amico a quattro zampe. Per fortuna alla fine questa storia ha avuto un lieto fine.

Stazione – Nanopress.it

I bambini sono fantasiosi, sognatori, credono che tutti sia possibile. Da un lato l’incoscienza proprio dell’infanzia è quello che più si rimpiange da adulti, dall’altro, però, crescere significa anche accorgersi dei pericoli e tentare di schivarli. Quello che è accaduto in Piemonte dimostra proprio questo: essere ignari dei rischi che si corrono espone a minacce troppo grandi. Per fortuna questa storia ha avuto un lieto fine, ma sarebbe potuta finire decisamente molto peggio.

Tragedia sfiorata in Piemonte

La vita non è un film, ma per i bambini non è sempre così. Essere piccoli significa essere incoscienti, inconsapevoli dei pericoli che popolano il mondo, del tutto ignari di alcuni rischi che si potrebbero correre, della cattiveria che a volte vige, delle minacce che sono più di quanto si possa immaginare. I bambini non sanno che a volte basta girare l’angolo per trovare un’insidia che li aspetta, ma neanche che semplicemente alcune cose non si fanno e basta, sono sbagliate.

Ecco, essere piccoli significa anche avere poche regole (al netto di quelle imposte dai genitori, si intende), non avere schemi mentali rigidi, non conoscere i propri limiti. A volte questo spinge i bambini a fare cose di cui si potrebbero pentire senza neanche accorgersene.

Stazione – Nanopress.it

Questo è in pratica quello che è accaduto in Piemonte: una bambina di soli quattro anni una sera è uscita di casa e si è recata in stazione con il suo cagnolino al guinzaglio. Il motivo? Aveva visto un film in cui c’era praticamente una scena analoga.

La ricostruzione dei fatti

Erano le 19:00 circa, la bambina – di cui non conosciamo l’identità precisa al momento – era a casa con i nonni. Non sappiamo dove fossero i genitori, probabilmente a lavoro visto l’orario, ma poco cambia. Approfittando di un momento di distrazione dei due anziani, la piccola ha preso il suo cagnolino, gli ha messo il guinzaglio ed è uscita.

Ha iniziato a camminare, percorrendo all’incirca un paio di chilometri. Nessun passante ha notato la sua presenza a quanto pare, nessuno si è fermato per capire dove stesse andando una bambina così piccola, nessuno si è accorto di lei. Così ha continuato ad avanzare e avanzare. La destinazione? La stazione del suo paese, in Piemonte.

Così la piccola ha iniziato a percorrere le rotaie della linea ferroviaria Torino-Ceres, indisturbata, perché per lei quello doveva – stando alle ricostruzioni e alle parole dei genitori – essere un viaggio con il suo compagno a quattro zampe. Lo aveva visto fare qualche giorno prima a un’altra bambina, che era partita con lo zaino in spalla e con il suo migliore amico per un’avventura a due piedi e quattro zampe. Aveva visto un’altra bambina, verosimilmente sua coetanea, oppure al massimo poco più grande di lei, intraprendere quel percorso privo di pericoli. Anzi, che potessero esserci pericoli lungo il tragitto non poteva neanche saperlo.

E così ha pensato bene di emularla, credendo che quel viaggio l’avrebbe condotta nello stesso luogo felice. Ma la vita non è un film e nel mondo reale una bambina di quattro anni non può e non deve incamminarsi da sola sulle rotaie: anche il rischio è reale. Inoltre la piccola, come dicevamo, è uscita di casa intorno alle 19:00, era già buio, quindi riconoscerla era ancora più difficile.

Per fortuna, però, la sua storia ha avuto ugualmente un lieto fine: un uomo, all’altezza di San Maurizio Canavese, ha notato la piccola e il suo cagnolino sui binari. Immediatamente ha avvertito il 112 e una pattuglia dei carabinieri della tenenza di Ciriè è tempestivamente arrivata sul posto.

Alla vista degli uomini in divisa, però, la bambina ha iniziato a correre, sempre insieme al suo amico a quattro zampe ovviamente. Probabilmente temeva che quelle persone che non conosceva le avrebbero impedito di proseguire il suo viaggio e raggiungere la sua meta oppure semplicemente ha avuto paura e basta, questo non possiamo saperlo con assoluta certezza.

“Speravamo con tutto il cuore che non arrivasse un treno”: così hanno commentato quei momenti i carabinieri, che sono riusciti a raggiungerla, dopo un breve inseguimento, e l’hanno accompagnata a casa, insieme al suo fedele compagno di viaggio.

Tutto è bene quel che finisce bene, come si suol dire, ma di sicuro i genitori e i nonni della piccola avranno preso un bello spavento.

Anna Gaia Cavallo

Mi chiamo Anna Gaia Cavallo, ho 30 anni, sono nata a Salerno e lì ho vissuto fino ai miei 18 anni. Poi il viaggio verso Siena per l'università, la laurea in economia e gestione d'impresa e poi il ritorno nella mia città natale. Qui, dopo un anno di lavoro nel settore economico, ho capito che non era questa la strada giusta per me e ho deciso di seguire quella che era sempre stata la mia più grande passione fin da piccola: la scrittura. A quel punto ho lasciato tutto quello che avevo costruito nei sei anni precedenti e ho intrapreso un altro percorso, quello che mi ha portato a diventare giornalista. Iscritta all'albo dei pubblicisti della Campania dal 2019, dopo aver attraversato diversi mondi, sono approdata sul pianeta Nanopress nel 2022 come editor e qui amo occuparmi di cronaca e attualità, ma quando mi capita di scrivere di musica raggiungo il massimo del piacere.

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