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Avevamo quasi perso le speranze sulla realizzazione di un quarto capitolo della saga, e invece la Disney-Pixar ha annunciato l’uscita di Toy Story 4 il 16 giugno 2017 per la regia del mitico John Lasseter, l’autore dell’ormai leggendario primo capitolo del ’95 e co-autore del secondo insieme a Lee Unkrich e Ash Brannon.
La lieta novella è stata data in anteprima dall’onnipotente Bob Iger, Chairman e CEO della Disney, a margine di una conference call. Iger non ha però fornito ulteriori dettagli, neanche sull’eventuale conferma del cast originale dei doppiatori, ma onestamente non prendiamo neanche in considerazione l’idea di un Toy Story 4 senza le voci di Tom Hanks (Woody), Tim Allen (Buzz Lightyear), Joan Cusack (Jessie), Don Rickles (Mr. Potato), Wallace Shawn (Rex), Timothy Dalton (Mr. Pricklepants) e tutti gli altri.
Il terzo capitolo, Toy Story 3 – La Grande Fuga del 2010, si era concluso con i giocattoli arrivati nelle mani di Bonnie, un finale che dovrebbe permettere di vivere nuove fantastiche avventure senza eccessive forzature iniziali, come è invece talvolta accaduto nei vari cortometraggi ambientati nell’universo di Toy Story, da Vacanze Hawaiiane in poi. Al momento però nulla è trapelato riguardo la possibile trama del nuovo episodio, per cui è inutile azzardare qualsiasi previsione.
E a proposito di cortometraggi, ricordiamo che senza dover per forza attendere il 2017, ritroveremo presto tutti i protagonisti di Toy Story nel corto Toy Story That Time Forgot, lo speciale televisivo natalizio diretto da Steve Purcell, della durata di 22 minuti, che andrà in onda il 2 dicembre 2014 sul canale statunitense ABC e successivamente anche in Italia. Un ricco antipasto (a cui probabilmente ne seguiranno altri) in vista dell’uscita di Toy Story 4.
Prima di chiudere diamo qualche numero sulla saga di Toy Story, tanto per farvi capire di che tipo di ‘prodotto’ ultramilionario stiamo parlando e sul perché in casa Disney-Pixar abbiano deciso di rilanciare il franchise con un quarto episodio: tre film (1995, 1999, 2010) per un totale di quasi due miliardi di dollari d’incasso nel mondo (a fronte di un budget di ‘soli’ 320 milioni), la metà dei quali guadagnati soltanto con il terzo capitolo. E tutto questo senza contare i proventi altrettanto mostruosi del merchandise…
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