Tito Boeri aveva lanciato un allarme sul futuro pensionistico dei giovani trentenni d’oggi: “lavoreranno di più e prenderanno di meno” sottolineando come sia necessaria una maggiore flessibilità in uscita. Se da un lato i padri e le madri ultra sessantenni escono di casa per andare a lavoro, i giovani sono costretti ad uscire di casa per cercarselo il lavoro consapevoli del fatto che potrebbero alternare periodi di disoccupazione a periodi di attività, in un continuo gioco sul loro futuro altamente instabile.
Se i padri non vanno in pensione è possibile che i giovani figli abbiano più difficoltà ad entrare in azienda? Il numero uno dell’Inps che spaventa il governo, Tito Boeri, preme su questo punto in un lungo lavoro di ricerca svolto con il collega Pietro Garibaldi che verrà presto pubblicato sul sito dell’Ente di Previdenza sociale e che La Stampa anticipa. Dallo studio condotto emerge che la Legge Fornero ha allungato l’età pensionabile e ha così stroncato le opportunità lavorative di 36 mila giovani tra il 2011 e il 2014, altro dato rilevante emerso dalla ricerca è che per cinque anni in più di lavoro di un over 55 c’è un posto di lavoro in meno per un under trenta.
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