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Terremoto in Messico: scossa di magnitudo 8.2, allarme tsunami rientrato

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Terremoto in Messico: l’Usgs, l’istituto geologico statunitense ha registrato una forte scossa di magnitudo 8.2 della scala Richter, che ha fatto tremare la terra a Città del Messico, dove gli abitanti impauriti hanno abbandonato le loro abitazioni. L’epicentro del terremoto si trova sulla costa occidentale del Messico, al confine con il Guatemala. Nelle prime ore delle giornata era stato diramata l’allerta tsunami sulla costa occidentale di Messico, Ecuador, Nicaragua, Panama, Guatemala, Honduras, El Salvador e Costa Rica, ma ora è stata ridimensionata: ‘Il rischio per lecoste del Chiapas non è molto grande, non è una grande preoccupazione’, ha spiegato il presidente Pena Nieto. Gravissimo il bilancio, in aggiornamento di ora in ora, che è di almeno 33 morti.

Dopo la forte scosse di terremoto di magnitudo 8.2 della scala Richter, registrata poco prima della mezzanotte (ora locale), Città del Messico è rimasta quasi completamente al buio, senza elettricità. L’epicentro del terremoto è stato individuato a 165 chilometri da Tapachula, al largo delle coste dello stato meridionale del Chiapas, ad una profondità di 35 chilometri. Dopo la prima forte scossa di terremoto, sono state registrate numerose altre scosse di assestamento, la più forte delle quali di magnitudo 5.7 della scala Richter.

Il presidente del Messico, Enrique Pena Nieto, subito dopo il terremoto, tramite un messaggio su Twitter ha informato la popolazione di aver ‘attivato il comitato nazionale di emergenza e protocolli della protezione civile’.

Terremoto in Messico: le vittime e i danni

Il bilancio delle vittime del terremoto di magnitudo 8.2 che ha colpito il Messico è salito a 33: a diffondere l’aggiornamento è stato il presidente messicano, Enrique Pena Nieto, citato dalla televisione. Si tratta comunque di dati in continua evoluzione. Al momento i dati certi parlano di dieci persone morte a seguito della scossa nello stato di Oaxaca, tre nel Chiapas e due bambini nello stato di Tabasco. Arturo Nunez, governatore di Tabasco, ha reso noto che una delle due vittime del terremoto è morta schiacciata dal crollo di un muro. Un neonato non ce l’ha fatta perché la macchina che lo faceva respirare, nell’ospedale dov’era ricoverato, si è fermata a causa del black out generale.

Nel mentre, come effetto del forte terremoto, sono già state registrate dal Centro di allerta tsunami, onde alte un metro nella città di Salina Cruz.

Terremoto in Messico: Facebook attiva il Safety check

Dopo la violenta scossa di terremoto di magnitudo 8.2 della scala Richter, Facebook ha attivato il Safety Check. Grazie al servizio di Safety Check, gli utenti hanno la possibilità di chiedere e ricevere aiuto. E’ molto semplice da utilizzare, cliccando sul link, con un paio di mosse, è possibile avvisare i propri cari sulle proprie condizioni, oppure offrire il proprio aiuto a chi ha bisogno.

Il terremoto più forte dal 1932

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Il terremoto di magnitudo 8.2 della scala Richter che ha colpito il Messico è stato il più forte dal 1932: ad avvertirlo sono state 50 milioni di persone, in diverse parti del Paese. Il presidente Messicano, intervistato a Foro Tv, ha dichiarato: ‘Si tratta di sisma di grandi proporzioni’ e ha aggiunto che nelle prossime 24 ore potrebbe verificarsi un’altra forte scossa di magnitudo intorno al 7. Attualmente il presidente Nieto si trova nella sede del Centro nazionale di prevenzione dei disastri, per valutare i danni del sisma.

Dopo il terremoto in Messico, il rischio tempesta tropicale

Dopo il potente terremoto in Messico di magnitudo 8.2 della scala Richter, si aggiunge il rischio di tempesta tropicale: come spiega la Farnesina, sul sito ‘Viaggiare Sicuri’, le coste del sud della penisola di Baja California, nordovest del Messico, e di otto Stati del Paese sono in allerta a causa della vicinanza della tempesta tropicale ‘Lidia’. Le forti piogge hanno anche provocato il blocco temporaneo degli aeroporti di San José del Cabo, Cabo San Lucas e La Paz.

Beatrice Elerdini

Beatrice Elerdini è stata una collaboratrice di Nanopress dal 2014 al 2019, occupandosi di cronaca e attualità. Degli stessi argomenti ha scritto su Pourfemme dal 2018 al 2019.

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