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Categories: Cronaca

Terremoto in Centro Italia, scossa di magnitudo 5.3 nelle zone già colpite dal sisma

Torna a tremare il Centro Italia con quattro scosse di terremoto di magnitudo superiore a 5 avvertite in meno di 4 ore nella tarda mattina di mercoledì 18 gennaio 2017 in tutto il Centro Italia. Tre scosse sono state registrare in mattinata. La prima scossa alle 10:25, di magnitudo 5.3 e profondità di 9 km, con epicentro nella zona tra L’Aquila e Rieti: la scossa è stata avvertita anche a Roma. Colpite le stesse zone del sisma di agosto, molte delle quali stremate dall’eccezionale ondata di maltempo e coperte dalla neve. La seconda scossa è stata avvertita alle 11:14 nella stessa zona: l’INGV ha confermato la magnitudo 5.4 per la seconda scossa. Alle 11:25 si è sentita chiaramente una terza scossa, anche questa molto forte con magnitudo 5.3. Nuove scosse si sono registrate nel primo pomeriggio: alle 14:33 si è registrata la quarta scossa di magnitudo 5.1, con epicentro sempre nella zona dell’aquilano. Un uomo è morto: il corpo di un 83enne è stato recuperato dalle macerie di un edificio crollato a Castel Castagna (Teramo).
Si temono altre vittime per una slavina su un hotel a Rigopiano: al momento dell’incidente la struttura ospitava circa tra 20 e le 30 persone fra clienti e dipendenti. Sono in corso le procedure di salvataggio.
A Ortolano, frazione di Campotosto, ci sarebbe una persona dispersa sotto un’altra slavina.
L’allerta resta massima: molti paesi sono irraggiungibili o difficili da raggiungere in tempi brevi a causa della neve che da giorni sta imperversando sulla zona.

Il terremoto del 18 gennaio interessa la stessa faglia già colpita dal sisma del 24 agosto. Lo sciame sismico sembra non accennare a fermarsi: una quarta scossa da 4.1 è stata registrata alle 11:39. I comuni più vicini all’epicentro della prima scossa sono Montereale (AQ), Capitignano (AQ), Campotosto (AQ) e Amatrice (RI), come confermato dall’INGV. Il primo terremoto è stato localizzato a una profondità di circa 9 km.

Il dato che più sconvolge di questo terremoto è l’intensità e la frequenza delle scosse che si sono susseguite a distanza di poche ore, con magnitudo molto alte: dalle 10:25 alle 14:35 si sono registrate scosse di magnitudo 5.3, 5.4, 5.3 (queste tre in meno di un’ora) e 5.1.

“Non si è mai vista una serie di terremoti succedersi con queste modalità. La successione di quattro sismi di magnitudo superiore a 5 nell’arco di poche ore è un fenomeno nuovo nella storia recente per le modalità con le quali si è manifestato”, ha spiegato all’Ansa il sismologo Alessandro Amato dell’INGV.

Una delle situazioni più drammatiche è quella di Teramo e provincia dove una settimana di bufera e neve ha completamente isolato interi paesi che, da giorni, non hanno neppure l’energia elettrica. Nonostante l’appello lanciato dal presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino, su Facebook, al momento la situazione è complicata. “Il carcere teramano di Castrogno è alla paralisi totale“, ha fatto sapere il segretario provinciale del Sappe, Giuseppe Pallini, denunciando una situazione insostenibile, con detenuti e personale al gelo da giorni per un guasto all’impianto di riscaldamento e per la mancanza di elettricità che impedisce anche di preparare da mangiare. “Le tre scosse di terremoto hanno creato il panico. C’è il serio rischio di disordini“.

Il prefetto di Teramo, Graziella Patrizi, ha chiesto aiuto direttamente all’ENEL: “Siamo da tre giorni senza energia elettrica, sono oltre 55 mila le utenze disattivate”, ha fatto sapere.

“La mancanza di elettricità, ormai da quattro giorni sta creando una catena di problemi”, ha fatto sapere Sabatino. “Non riusciamo a parlare con gli operatori sulle strade, con i Sindaci, i cittadini non riescono a chiamare e segnalare le emergenze. Abbiamo centinaia di messaggi sui social da parte di parenti che non hanno notizie dei congiunti da giorni. Le ultime ore sono state da Apocalisse: abbiamo anche un problema con i mezzi che ci inviano, in molti casi sono del tutto inutilizzabili per la nostra situazione”, ha sottolineato.

Nella notte sono state salvate almeno 10 persone dall’ipotermia, tra cui un bambino di pochi mesi: Esercito, Vigili del Fuoco, compresi le unità arrivate da Bolzano e dalla Provincia, hanno riaperto alcuni collegamenti sulla provinciale 491 (Montorio, Tossicia, Castelli) e sulla provinciale 19 (da Roseto a Miano di Teramo) ma sono ancora tanti i comuni e frazioni irraggiungibili, per di più da giorni senza elettricità.

Richiesta d’aiuto anche per tutta la provincia di Teramo. Il presidente Renzo Di Sabatino ha usato Facebook per lanciare la sua richiesta di aiuto. “Ci sono state tre scosse di terremoto e la situazione è di totale emergenza in tutta la provincia di Teramo. Ci sono centri isolati per neve, non riusciamo a capire se ci sono danni. La sala operativa è stata sgombrata e dalla Prefettura ci stiamo spostando al Parco della Scienza. Abbiamo bisogno di aiuto. Dovrebbero intervenire Esercito e Genio militare. Ci sono paesi senza energia da più di 48 ore”, ha dichiarato nel video su Facebook.

Dal 24 agosto la sequenza sismica nella zona centrale dell’Appennino “sta andando avanti, ci sono state diverse attivazioni di faglie“, ha spiegato Carlo Meletti, sismologo dell’INGV, responsabile del centro di pericolosità sismica, a LaPresse. Le scosse del 18 gennaio hanno interessato “un settore più meridionale rispetto a quella di Amatrice, quindi sì, si è trattato dell’attivazione di un ulteriore segmento di faglia“, specificando che “è un settore rimasto in mezzo tra Amatrice a nord e L’Aquila a sud. Lo stavamo monitorando, non avevamo la certezza, ma c’era la possibilità che si attivasse questo segmento”.

La Regione Marche ha emesso un allarme valanghe. Una piccola frana si è registrata invece a Pescara in via Fonte Borea/strada del Palazzo. Le squadre comunali e di Protezione Civile sono intervenuti per liberare la strada. La Polizia Municipale vigila sul transito perché sia in sicurezza.

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, in visita a Berlino, segue la situazione delle zone colpite dalle nuove scosse di terremoto nel Centro Italia in contatto con il capo della protezione civile, Fabrizio Curcio, con la ministra della Difesa, Roberta Pinotti e con il commissario per la ricostruzione, Vasco Errani. “Rafforzato l’impegno dell’esercito”, ha dichiarato il premier.

Si moltiplicano le richieste di invio dell’esercito da parte di tutte le città e i comuni colpiti dal sisma e isolati da giorni dalla bufera di neve. Le situazioni più critiche si registrano nelle zone agricole.

Prime notizie anche di crolli ad Accumoli e Amatrice, soprattutto nelle zone rosse, dove gli edifici, già pericolanti dopo il sisma di agosto, sono resi ancora più instabili dal peso della neve. Il terremoto arriva a colpire paesi e cittadine già piagate dalle scosse di agosto e ora dalla neve: ad Amatrice è crollata la struttura del poliambulatorio che non ha retto il peso della neve. Come testimoniato dal quotidiano locale RietiLife, ad Amatrice è crollato anche il campanile di Sant’Agostino, già gravemente lesionato dalle scosse di terremoto del 24 agosto e di fine ottobre.

Le strade delle frazioni sono bloccate da giorni. “Oltre al terremoto, qui c’è la nevicata più forte dal 1954”, ha ricordato il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. “Il problema non è la zona rossa ma la salute delle persone. Malgrado ci sia un dispiegamento di forze importanti, non bastano gli spazzaneve, abbiamo già richiesto le turbine”, ha aggiunto intervenendo a RaiNews24. “Io non so il male che abbiamo fatto a Cristo”, è il suo sfogo finale.

In alcune zone come a Colfiorito, la bufera di neve imperversa da due giorni: nelle campagne e le montagne del marchigiano, come dell’Umbria e del Lazio, si sono raggiunti i 2 metri di neve.

Ad Arquata del Tronto allertati tutti i mezzi dei Vigili del Fuoco e della Forestale per la ricerca di 15 allevatori che, partiti alle prime ore del mattino dall’albergo di San Benedetto del Tronto dove vivono da agosto per dare da mangiare agli animali, non hanno dato più notizie.

Il sindaco di Acquasanta Terme, Sante Stangoni ha lanciato un appello nel suo intervento a Sky TG24: alcune frazioni sono completamente isolate con oltre due metri di neve e sono senza elettricità da giorni.

Si hanno le prime notizie di evacuazioni in corso: l’Atac a Roma sta facendo evacuare le metropolitane: chiuse la metro A e B per verifiche in corso, è stato attivato il servizio di bus sostitutivo.

Evacuate le scuole a Chieti, alcuni lavoratori a Teramo sono stati fatti uscire dalle aziende. La scossa è stata sentita in particolare a L’Aquila. Evacuate le scuole in tutta la zona in cui le scosse sono state avvertite. Chiusa la linea ferroviaria Terni-L’Aquila e la Roma-Viterbo. La Polizia di Stato sta facendo verifiche tecniche in autostrada ed è temporaneamente chiusa al traffico la zona tra Valle del Salto e Teramo est. Chiusa la Salaria per lunghi tratti a causa della neve. Sono momentaneamente sospese in via precauzionale le visite del pubblico al Palazzo del Quirinale

Il Capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, è intervenuto a SkyTG24, e ha confermato che, al momento, sono in corso le verifiche e non risultano danni. “Il valore 5.3 può creare problemi a infrastrutture già compromesse ma non ci attendiamo grandi crolli visto che stiamo lavorando in quelle zone dal 24 di agosto e stavamo lavorando anche per la gestione del meteo”, ha spiegato Curcio. “La situazione è complicata: il sisma è stato sentito chiaramente”, ha continuato il capo della Protezione Civile che ha ricordato come le scosse, “non sono mai terminate, con oltre 45mila scosse da agosto“.

Guido Castelli, sindaco di Ascoli, ha ricordato, sempre ai microfoni di Sky TG24, che moltissimi comuni della provincia e nella zona compresa tra Marche, Abruzzo e Umbria sono senza elettricità da giorni a causa del maltempo: molte le frazioni che sono isolate da giorni. In Abruzzo sono oltre 90mila le persone senza elettricità e la Regione ha già inviato l’esercito per la gestione del maltempo e della neve che da giorni blocca intere strade.


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Lorena Cacace

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