E’ lui il vero protagonista delle primarie Usa, Ted Cruz ha battuto il favorito Donald Trump ai caucus in Iowa, ma chi è l’ultraconservatore texano di origini italocubane che ha ottenuto quasi il 28% delle preferenze che durante il suo discorso – bibbia alla mano – ha ringraziato più volte Dio per la vittoria? C’è chi lo ha definito ”il più detestato di Washington” per via delle sue posizioni critiche verso la classe politica dirigente, eppure si è trasformato in poco tempo nel candidato più votato.
Amato dalla destra e dalle comunità religiose, Rafael Edward Cruz, più conosciuto con il nome di ‘Ted’, è il senatore del Texas che ha scavalcato il favorito Donald Trump al primo appuntamento delle primarie presidenziali 2016 degli Stati Uniti, in Iowa. Si è schierato contro le lobby e l’establishment di Washington prendendosi gli applausi dei conservatori e degli evangelici, ma non proprio di tutti i repubblicani.
Biografia e carrieraCruz è nato il 22 dicembre 1970 a Calgary in Canada, da madre americana di origini italiane e da padre cubano in fuga dal regime di Batista. Dopo gli studi in legge diventa funzionario di Stato, assistente capo e rappresentante del Texas alla Corte Suprema di Washington. E’ stato dirigente alla Federal trade commission. Come avvocato ha fornito consulenza legale alla National Rifle Association (l’organizzazione che tutela chi possiede armi da fuoco negli States) e a George W. Bush ed è stato anche vice ministro della Giustizia. Ha una moglie, Heidi, e due figlie.
La politicaLe sue posizioni sono ultraconservatrici su temi come aborto e nozze gay, quindi si è dichiarato sempre fermamente contrario all’interruzione di gravidanza e anche solo alle unioni civili per i gay. Non a caso ha annunciato l’intenzione di candidarsi proprio alla Christian Liberty University in Virgina, l’università cristiana più grande al mondo. La destra lo applaude per essersi dichiarato favorevole alla pena di morte e per avere sostenuto il diritto al libero possesso e all’uso delle armi da fuoco. Ha promesso anche una stretta al fenomeno dell’immigrazione con più azioni al confine Usa-Messico. La sua battaglia è contro la riforma sanitaria di Barack Obama (l’Obamacare), vuole togliere le tasse sui ricchi e porre fine alla legalizzazione della marijuana.
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