[didascalia fornitore=”foto”]Il centro commerciale di Biella, teatro del tragico incidente[/didascalia]
Viveva in Germania, Giuseppe T., l’uomo che si è suicidato e che nel maggio del 2013 si rese responsabile della morte di un bimbo di due anni, a Biella. Il piccolo cadde battendo la testa dopo che il 35enne lo aveva lanciato in aria per gioco. Un’emorragia cerebrale fu letale al bimbo, per il quale, nonostante la corsa in ospedale, non ci fu nulla da fare. E forse il ricordo di quel tragico incidente sulla coscienza è pesato talmente tanto da far decidere a Giuseppe di porre fine alla sua vita.
L’uomo responsabile della morte di un bimbo di 2 anni avvenuta il 13 maggio 2013 presso il centro commerciale Gli Orsi di Biella si è ucciso. L’uomo stava giocando col bambino in attesa che la madre, sua collega, finisse il turno di lavoro. Lo lanciò in aria per farlo divertire, ma non ebbe i riflessi pronti e il bambino cadde battendo la testa. Un’emorragia celebrale gli fu fatale, nonostante il ricovero al regina Margherita di Torino.
L’uomo patteggiò 5 anni di reclusione per omicidio colposo, poi sospesi. Ed è stato condannato in sede civile a pagare un risarcimento di 1 milione e 800 mila euro. A distanza di poco più di 4 anni, è ora giunta la notizia del suicidio dell’uomo avvenuto in Germania, anche se non si hanno certezze del fatto che il 35enne si sia tolto la vita per il rimorso di aver provocato la morte del bimbo.
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