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Stupro Firenze, uno dei due Carabinieri ai pm: ‘Il rapporto c’è stato ma fu consenziente’

Uno dei due Carabinieri accusato dello stupro di due studentesse USA a Firenze si è presentato in Procura e ha confessato di aver avuto un rapporto sessuale ma che la ragazza era consenziente. Il militare, 45 anni di cui venti passati nell’Arma, ha ammesso alla pm Ornella Galetti, titolare dell’indagine, di aver fatto sesso con la studentessa. “Mi sono fatto trascinare in questa situazione, ho fatto una cosa inqualificabile e adesso sono devastato“, avrebbe detto il militare al suo legale, l’avvocato Cristina Menichetti. Diversa la ricostruzione del legale di una delle due vittime, l’avvocato Gabriele Zanobini, che ricorda come le due ragazze erano molto ubriache e quindi non in grado di dare il loro consenso. “Si sono fidate“, ha aggiunto il legale, smentendo anche la notizia sulla presunta assicurazione contro lo stupro. Nel frattempo, secondo la Nazione, ci sarebbe un breve video della violenza girato da una delle due ragazze, ma per la Procura sarebbe troppo breve e non utilizzabile perché confuso.

Il caso sta facendo molto discutere anche perché in molti non credono alla versione delle ragazze, specie sul web, dove i commenti hanno cambiato tono dopo la violenza verbale e lo sdegno per il caso del doppio stupro di Rimini. A confermare l’avvenuto rapporto sessuale è stato uno dei due Carabinieri, il più anziano.

Entrambi sono stati sospesi dal servizio ma il militare non ha voluto aspettare l’avviso di garanzia e si è recato dalla Pm per dare la sua versione dei fatti. Come ha raccontato alla sua legale, sarebbero state le ragazze, 19 e 21 anni, a invitarle a casa. “Non mi sembrava ubriaca, non barcollava e non puzzava di alcol. E poi non pensavo fossero così giovani“, ha detto all’avvocato.

Al pm il militare ha confessato di aver avuto un rapporto sessuale con una delle due ragazze ma che lei sarebbe stata consenziente, ammettendo di essersi lasciato trascinare dalla situazione.

‘Le avevano detto di fidarsi dei Carabinieri’
Le ragazze hanno confermato la violenza sessuale. Secondo quanto riportato da La Nazione, una delle due giovani avrebbe detto agli inquirenti di essere in grado di riconoscere il suo stupratore senza esitazioni. La loro versione viene confermata anche dall’avvocato Zanobini che difende la più giovane delle due. Originarie una del Maine e una del New Jersey, erano arrivate in Italia da meno di un mese ed erano state avvisate dalla stessa scuola di potersi fidare dei Carabinieri, anzi di rivolgersi agli uomini dell’Arma in caso di pericolo.

Ora questo avvertimento suona quasi paradossale, ricorda il legale, che insiste su un punto: le due giovani erano in uno stato di alterazione dovuto dall’alcol tale per cui non avrebbero potuto dare il loro consenso a un rapporto sessuale. “La violenza sessuale non si consuma solo con la violenza fisica o con la minaccia. Si consuma anche, e lo dice il codice penale, abusando delle condizioni di inferiorità psichica o fisica al momento del fatto. E le due ragazze erano in una situazione alterata, anche a causa dell’alcol. In questa fattispecie segnalata dal codice penale il non consenso è implicito“, ha ricordato l’avvocato.

Nel denunciare la violenza, le due ragazze hanno anche aggiunto di aver avuto paura delle armi che i militari avevano indosso e per questo di non aver urlato durante l’aggressione.

Smentita anche la notizia di un’assicurazione contro lo stupro
. Come ha spiegato il loro legale, si tratta di un’assicurazione generica fatta da ogni scuola americana per gli studenti che vengono in Italia e che, a sua precisa domanda, le ragazze neanche sapevano di avere un’assicurazione.

La Nazione: c’è il video dell’aggressione
Secondo quanto riporta La Nazione, una delle due ragazze avrebbe filmato la violenza subìta. Si tratterebbe di un video di pochi secondi in cui la giovane direbbe “Bastard”, bastardo alcune volte, mentre si vedrebbero parte del corpo di un uomo e immagini confuse della violenza.

La Procura ha però smentito l’esistenza di un video e ha specificato che si tratta solo di uno-due secondi di immagini girate da una delle due ragazze, troppo confuse per essere usate. Secondo quanto dichiarato dal procuratore Giuseppe Creazzo ai giornalisti ci sarebbe “un fotogramma, un secondo di video” girato con il telefonino da una delle studentesse, “girato in una situazione di confusione, forse per sbaglio e forse nel locale stesso in cui si vede l’immagine senza testa, fino al ginocchio, di una persona in divisa” che sarebbe così “impossibile da identificare“.

Nel palazzo non ci sono telecamere di sorveglianza, ma gli inquirenti avrebbero trovato le immagini girate dalle telecamere esterne che confermano l’arrivo dell’auto di pattuglia davanti al portone e l’uscita dei due Carabinieri dopo venti minuti circa.

Lorena Cacace

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