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Categories: Ambiente

Spiagge italiane: plastica ed erosione delle coste i problemi più urgenti

Come stanno le spiagge italiane? La promozione e i certificati che giungono dall’Unione Europea sembrerebbero disegnare un quadro roseo con acque balneabili sempre più pulite ed un aumento delle bandiere blu assegnate per il 2015. Tuttavia alcuni recenti dossier di Legambiente dimostrano come restino nodi irrisolti e problematiche urgenti da risolvere: in particolare la presenza di plastica da un lato, e l’erosione delle coste dall’altro, sono gli argomenti più spinosi in campo.

Secondo quanto emerge dall’indagine Beach litter realizzata e curata da Legambiente, con il contributo di Novamont, sui litorali del Mediterraneo, in particolare nelle spiagge d’Italia, a deturpare il paesaggio vi sono i cumuli di rifiuti, con una netta prevalenza della plastica sugli altri materiali: nelle 29 spiagge nostrane monitorate da Legambiente, la presenza di plastica è passata dal 65 all’80 per cento in un anno, un aumento francamente eccessivo e ingiustificabile. Nel weekend appena trascorso i volontari hanno ripulito le spiagge monitorate nell’ambito dell’iniziativa ‘Spiagge e Fondali puliti – Clean-up the Med 2015’, promossa in collaborazione con Cial, Novamont, Mareblu e Virosac, ma di certo non bastano gli interventi occasionali: è necessario una volta per tutte educare ad un comportamento rispettoso dell’ambiente, anche quando ci si reca in spiaggia.

Pochi giorni prima sempre Legambiente ha pubblicato i dati dello studio ‘Spiagge indifese: dati e storie dell’erosione costiera’, da cui emerge che il 42 per cento delle coste nostrane soffre di questo drammatico problema, dovuto soprattuto a carenze di tutele e cattiva gestione degli enti preposti. In testa a questa poco onorevole classifica vi sono Molise, Basilicata e Puglia, mentre i valori più bassi si registrano in Friuli, Veneto ed Emilia-Romagna. Spiega Legambiente che ‘l’erosione è un fenomeno naturale amplificato dall’antropizzazione delle coste, dalla riduzione dell’apporto solido dei fiumi in mare e da un’inadeguata gesione del problema‘: proprio per questo è doveroso chiedere agli amministratori locali uno sforzo maggiore e più deciso per arginare e contenere il meglio possibile un tale evento naturale.

Giulio Ragni

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