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Sparatoria a Parigi: ucciso il killer di Montrouge, 4 ostaggi morti

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E’ stato ucciso il killer di Montrouge e diversi ostaggi sono stati liberati. Ci sarebbero, proprio tra gli ostaggi, 4 morti. Sul posto sono arrivate molte ambulanze. Il killer era l’autore di una sparatoria, avvenuta in Francia, a sud di Parigi, a Montrouge nel pomeriggio dell’8 gennaio. Dopo il terribile attentato che ha coinvolto la redazione di Charlie Hebdo, un altro tragico episodio si è verificato nella capitale francese. Inizialmente si era pensato ad un gesto di emulazione, dettato dalla risonanza che aveva avuto l’attentato ai redattori di Charlie Hebdo. Poi, attraverso le indagini, gli inquirenti sono riusciti a comprendere che non si trattava soltanto di un gesto di imitazione, ma quell’azione nascondeva dei risvolti incredibili.

Secondo le informazioni, nella prima sparatoria sarebbe stata implicata una Clio bianca, un’auto molto simile a quella sulla quale sono fuggiti gli attentatori, che hanno messo a punto la strage presso la redazione del noto giornale satirico. Un uomo, che portava uno zaino, si sarebbe avvicinato alla scena dell’incidente, tirando fuori un fucile, con il quale ha sparato alcuni colpi. Una poliziotta è morta nella sparatoria.

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La seconda sparatoria

Mentre erano in corso le trattative con i fratelli Kouachi, responsabili dell’attentato al Charlie Hebdo, è arrivata la notizia di un’altra sparatoria e di 6 ostaggi davanti a un negozio di alimentari kosher, frequentato da ebrei, nella zona est di Parigi, in Porte de Vincennes: a sparare è stato l’uomo della sparatoria di Montrouge in cui è rimasta uccisa un’agente. Si tratta di Amedy Coulibaly. Secondo le prime notizie, ci sarebbe stato anche dell‘esplosivo all’interno del piccolo negozio e l’uomo sarebbe stato armato con due kalashikov. Prima di barricarsi nel negozio, il killer ha urlato alla Polizia: “Sapete chi sono“. Sul posto sono entrate in azione le teste di cuoio francesi.

Nell’episodio sarebbe coinvolta anche la fidanzata dell’uomo, Hayat Boumedienne. La Procura di Parigi ha emesso un mandato di cattura, affermando che si tratta di persone armate e pericolose. Il sequestratore è uscito di prigione da due mesi. Nel 2010 era stato condannato per aver messo a punto un piano, che avrebbe avuto lo scopo di far evadere di prigione l’autore di un attentato avvenuto nel 1995 alla stazione REER di Saint-Michel. Secondo Le Figaro, che ha fatto riferimento alle fonti di polizia, l’assalitore avrebbe chiesto alle forze speciali di liberare i fratelli Kouachy. In caso contrario aveva minacciato di uccidere tutti gli ostaggi.

Gli ostaggi e le vittime

Yoav Hattab, 21 anni, una delle vittime

Le quattro persone prese in ostaggio da Coulibaly e rimaste uccise nel supermercato kosher di Parigi erano: Yoav Hattab, Philippe Braham, Yohan Cohen, François-Michel Saada. Due di loro erano molto giovani, infatti avevano poco più di 20 anni. Il racconto di chi è rimasto vivo è molto significativo. Alcuni hanno compiuto anche dei gesti eroici, come un uomo che aveva cercato di prendere una delle armi che l’attentatore aveva lasciato sul bancone del negozio. Tuttavia la pistola era lasciata lì perché non funzionava. E’ stato raccontato che Coulibaly, dopo l’azione coraggiosa dell’ostaggio, lo ha ucciso subito. Un 24enne dipendente del negozio è riuscito a salvarsi e ha tratto in salvo anche altre 5 persone, nascondendole nella cella frigorifera, nei sotterranei. Sarebbe stato proprio il giovane a mettersi in contatto con la polizia all’esterno del negozio, rendendo più facile il blitz delle forze speciali.

Il legame con i fratelli Kouachy

Esisterebbe un legame fra Amedy e i fratelli Kouachy, autori della strage presso la redazione del Charlie Hebdo. Sia Amedy che Cherif Kouachy erano fra i discepoli dello jihadista Djamel Beghal, che è stato condannato per terrorismo e che si occupava di raccogliere proseliti per una setta. Attraverso delle intercettazioni telefoniche si è capito che i due uomini andavano a trovare regolamente Beghal.

La fidanzata di Amedy Coulibaly

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E’ ricercata Hayat Boumedienne, la compagna di 26 anni di Amedy Coulibaly. Nella giornata del blitz al supermercato ebraico, presso il quale si era rifugiato il terrorista, si erano diffuse delle voci, secondo le quali la donna sarebbe stata presente sul luogo. Sembrava poi che fosse riuscita a fuggire, mescolandosi agli ostaggi in fuga. Successivamente la sua presenza non è stata confermata. E’ certo che la compagna del terrorista ucciso è accusata di complicità nell’omicidio della poliziotta a Montrouge.

La polizia ha emesso un mandato di cattura nei confronti di Hayat, che ora è ricercata in tutto lo Stato e che viene definita come una persona armata e pericolosa. Sarebbe stata avvistata in Siria. Secondo delle fonti locali che hanno riferito a Le Figaro, sarebbe partita per la Siria il 2 gennaio. Le autorità turche avrebbero visto Hayat passare la frontiera. La giovane si era convertita all’Islam nel 2009. Aveva lasciato il suo lavoro di cassiera, quando aveva conosciuto Coulibaly. Portava il velo integrale e i due erano andati a vivere assieme a sud di Parigi.

Proprio Hayat era andata a prendere Coulibaly, quando era uscito dal carcere nel 2010. In quel periodo è stata anche interrogata dall’antiterrorismo durante il processo che il suo compagno ha dovuto affrontare. La donna si era mostrata pronta a giustificare gli attentati di Al Qaeda, ricordando coloro che, secondo lei, si potevano considerare innocenti uccisi dagli americani. Insieme a Coulibaly, Hayat era andata a trovare in montagna Beghal, facente parte di una setta salafista. In quell’epoca sono state scattate anche delle foto, nelle quali Hayat è immortalata mentre si esercita con la balestra.

I falsi allarmi

In Francia si sono susseguiti vari falsi allarmi terrorismo. Ad esempio, è dovuta intervenire la polizia parigina nel far evacuare un hotel vicino a Disneyland Paris. Anche questo si è rivelato un falso allarme. Tutto è successo perché una donna si è affacciata ad una finestra dell’albergo, gridando di essere la compagna di Amedy Coulibaly. Davanti alla sinagoga di Rue Clovis ci sarebbero stati dei colpi d’arma da fuoco, ma anche in questo caso si è trattato di un falso allarme. C’è stata anche un’allerta nel dipartimento di Senna e Marna, all’interno di un centro commerciale, a poca distanza da Parigi.

Il governo sta affrontando la situazione con il massimo livello di allerta antiterrorismo. Sono stati mobilitati 320 militari di rinforzo e potrebbero arrivare altri uomini soprattutto per presidiare la manifestazione di solidarietà organizzata a Parigi, alla quale parteciperà anche il presidente francese Francois Hollande.

Giorgio Rini

Giorgio Rini è stato collaboratore di Nanopress dal 2014 al 2017, occupandosi principalmente di politica, cronaca e spettacoli.

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