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Slayer salvano gattino randagio: il lato tenero dei metallari duri e puri

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Alla loro fama di brutti, sporchi e cattivi il gruppo metal degli Slayer ci hanno sempre tenuto, ma dopo aver salvato un gattino randagio forse la loro ‘cattiva fama’ vacillerà un pochino. Il Natale rende tutti più buoni? O forse nemmeno i metallari sono più come quelli di una volta? C’era una volta Ozzy Osbourne che staccava la testa di un pipistrello a morsi, oggi anche la frangia più oltranzista del metallo pesante svela un inedito lato tenero. Ironie a parte, quanto accaduto ad Indianapolis prima di un concerto è immediatamente diventato virale, grazie alle foto postate su Instagram dal chitarrista della band Gary Holt. Era forse dal lutto di Jeff Hanneman dello scorso anno che degli Slayer non si parlava in termini strettamente musicali, ad uso e consumo degli aficionados del trash metal: e a far discutere il web su di loro ci voleva l’irresistibile muso di un gattino salvato dal freddo e dal gelo.

Questo l’antefatto: la band si stava recando ad un ristorante nella metropoli statunitense quando l’assistente del toru manager, Jess, ha notato per strada un senzatetto che vendeva per un dollaro il gattino, già tutto avvizzito per il freddo. Gli Slayer hanno deciso immediatamente di adottare il micio, lo hanno riscaldato e portato sul pullman attraverso cui girano il Paese per la loro tournée, gli hanno dato da mangiare e se ne sono presi cura fino a darlo in affidamento ad un amico che cercava proprio un gatto. Magari gli Slayer avevano già compiuto gesti simili in passato, ma nell’era dei social network e dell’informazione permanentemente invasiva è bastato un selfie col micetto per far parlare i media più faciloni di ‘satanisti dal cuore d’oro’.

Nei testi della loro musica iperviolenta e aggressiva si parla spesso di violenze, nazismo, satanismo, serial killer, temi comunque altrettando duri quanto il sound di chitarre e batteria, ed inevitabilmente questa vicenda ha fatto sorridere ed incuriosire sia i fan della band che chi ignora bellamente la loro musica: il contrasto fra satanismo e tenero micetto era troppo allettante per lasciare indifferenti gli utenti della Rete. Riuscite a immaginare una storia più edificante a poche settimane dalle feste natalizie? Da Angel of Death al salvataggio del gattino randagio, per gli Slayer il processo di redenzione, perlomeno mediatica, è completo.

Giulio Ragni

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