I dati dei contagi e dei morti in Sicilia sarebbero cresciuti più volte in modo preoccupante negli ultimi cinque mesi, ma nessuno ne era a conoscenza, perché i dati venivano manipolati, al fine di evitare la zona rossa. I vertici dell’assessorato alla Salute avrebbero alterato il numero dei positivi e dei tamponi per mantenere l’indice di contagio sotto la soglia di guardia. L’inchiesta è iniziato lo scorso anno quando i carabinieri hanno rilevato che in un laboratorio di Alcamo centinaia di tamponi erano stati falsificati.
Sono queste le accuse della Procura di Trapani, che questa mattina ha notificato tre arresti domiciliari: uno alla dirigente generale della Regione Letizia Di Liberti, uno al collaboratore e funzionario regionale Salvatore Cusimano e uno a Emilio Madonia, dipendente di una ditta che gestisce i flussi informatici dell’assessorato. Anche l’assessore Ruggero Razza ha rassegnato le dimissioni, dopo aver ricevuto un avviso di garanzia e un invito a comparire, per essere interrogato. Tutti sono accusati di vari episodi di falso materiale e ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico.
A chiedere il provvedimento sono stati il procuratore di Trapani Maurizio Agnello e le sostitute Sara Morri e Francesca Urbani. Secondo il giudice per le indagini preliminari, ci si trova di fronte a “un disegno politico scellerato a cui sembra estraneo il presidente della Regione Musumeci, che anzi pare tratto in inganno dalle false informazioni che gli vengono riferite“. Intanto il governatore della Sicilia commenta: “Bisogna avere rispetto della magistratura, così come ho fiducia nell’assessore Razza che, se dovesse risultare responsabile, naturalmente agirebbe da solo di conseguenza“.
“Spalmiamoli un poco“, così l’assessore alla Salute Ruggero Razza rispondeva alla dirigente regionale, la quale avrebbe dovuto comunicare i dati dei decessi per Covid in Sicilia all’Istituto Superiore di Sanità. “I deceduti glieli devo lasciare o glieli spalmo?“, chiede Letizia Di Liberti senza sapere di essere intercettata. “Ma sono veri?“, chiede Razza. “Si, solo che sono di 3 giorni fa“, risponde. E Razza risponde: “Spalmiamoli un poco“. La dirigente prosegue: “Ah, ok allora oggi gliene do uno e gli altri li spalmo in questi giorni, va bene, ok. Mentre quelli del San Marco, i 6 sono veri e pure gli altri 5 sono tutti di ieri… quelli di Ragusa, Ragusa 5! E questi 6 al San Marco sono di ieri.. perché ieri il San Marco ne aveva avuti ieri altri 5 del giorno prima, in pratica. Va bene?“. “Ok“, risponde l’assessore Razza.
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