Attualmente risultano essere sei le persone indagate, con l’accusa di commercio di prodotti falsi, ricettazione e relative aggravanti. Sono stati infatti ritirati negli ultimi giorni circa 25mila articoli contraffatti.
La guardia di finanza ha ritirato più di 25mila articoli falsi tra profumi e cosmesi che erano stati importati dagli indagati dal Medio Oriente.
Gli articoli sequestrati erano di vario genere e spaziavano dai profumi all’abbigliamento, ma anche ai medicinali e ai prodotti cosmetici.
La guardia di finanza di Varese ha avviato le indagini contro sei persone attualmente denunciate e indagate.
Il gip di Busto Arsizio ha avvisato immediatamente il sequestro preventivo, così da confiscare gli articoli contraffatti ai tre principali indagati.
Due di loro sono italiani e uno è di origine egiziana.
Sono stati ritrovati in alcuni garage di Varese, Milano e Lodi medicinali provenienti da zone asiatiche e privi di autorizzazione del Ministero della Salute.
Attualmente sono sei le persone denunciate e indagate, con diverse accuse a loro carico.
I sigilli sono stati prontamente messi su una villetta a Lodi del valore di 250mila euro e anche su un’unità immobiliare con la presenza di una cantina dal valore commerciale di 150mila euro.
Secondo quanto riportato dalle fiamme gialle, con l’ausilio dalla Procura di Busto Arsizio , i prodotti sequestrati venivano importati dal Medio Oriente e poi venduti sui social attraverso dei negozi online.
Dopo aver verificato l’origine della merce e aver sequestrato il bottino, sono stati identificati diversi soggetti coinvolte nel traffico illegale principalmente attivo nella provincia di Varese, Milano e Lodi.
A quanto riportato, il guadagno relativo al reato commesso dai soggetti indagati ammonterebbe complessivamente a circa 935mila euro.
Su richiesta della Procura di Busto Arsizio, i militari del Comando Provinciale di Varese, hanno avviato le perquisizioni di molteplici magazzini nelle province di Varese, Milano e Lodi.
A quanto pare sono stati sequestrati più di 25.000 articoli tra profumeria, prodotti di cosmesi, tutti importati da Paesi del Medio oriente.
Sono stati anche trovati articoli di abbigliamento falso e circa 70 pezzi di medicinali provenienti da Paesi asiatici.
Questi ovviamente non presentavano l’etichetta di autorizzazione da parte del Ministero della Salute.
È stata poi individuata una rete di commercio online di profumi di diversi marchi noti.
Venivano importati e poi venduti su diverse piattaforme digitali con la presenza di un negozio on-line.
Sono stati poi prontamente identificati i responsabili della creazione di questi negozi.
Infine sono state perquisite le abitazioni dei gestori, sui quali erano già stati avviati diversi provvedimenti per bancarotta fraudolenta e contraffazione.
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