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Categories: Tecnologia

Scopri quanto sei smartphone-dipendente

Pensi di essere un consumatore moderato del tuo smartphone? Magari lo usi per qualche telefonata, per controllare la mail e per inviare messaggi su WhatsApp e poco più, come qualche giochino e un paio di check su Facebook? Be’, non vorrei distruggere le tue sicurezze, ma è probabile se non addirittura sicuro che tu abbia sottostimato il tuo uso. Si dice che un normale utente vada posare lo sguardo almeno 150 volte al giorno sul display del proprio cellulare, se vuoi scoprire quanto sei mobile-dipendente allora ti consiglio di scaricarti queste due simpatiche applicazioni.

CHECKY

Checky è un’applicazione gratuita che compie un monitoraggio molto semplice: va a registrare quante volte accendiamo e spegnamo lo schermo. Più semplicemente, quante volte lo risvegliamo dallo standby ad esempio per controllare se ci fosse qualche notifica magari dai social network oppure da altre applicazioni come quelle di instant messaging come Skype o WhatsApp. Come si diceva, la media è di 150 procapite al giorno per un uso medio, voi a quanto arrivate?

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APPDICTED

Appdicted è un’applicazione gratuita completamente sviluppata in Italia che consente di poter monitorare in modo ancora più profondo quanto si utilizzi il cellulare. Una volta scaricata dal Play Store per Android, la si avvia e da quel momento parte il monitoraggio delle proprie abitudini. Non solo registra quante volte si desta il dispositivo dallo standby, ma consente anche di calcolare quanto lo schermo rimane acceso e soprattutto i tempi di utilizzo di ogni singola applicazione. A fine giornata si saprà dunque quanto tempo effettivo si è dedicato a Facebook, Twitter, giochi, applicazioni e chi più ne ha più ne metta.

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UN USO SANO DELLO SMARTPHONE

In realtà, queste statistiche e queste applicazioni lasciano il tempo che trovano perché molto spesso si va a destare lo smartphone quasi per noia che per reale tic, un modo per dare una rapida controllata anche se si è sicuri che non ci siano novità. Inutile negare che questo potrebbe sfociare in un comportamento compulsivo, tuttavia sta nel buon senso di ogni utente andare a moderare l’uso che si va a fare di questi terminali sempre più utili – questo è innegabile – ma anche potenzialmente killer della produttività.

Diego Barbera

Diego Barbera è stato un redattore interno di Nanopress fino al 2018. Si è occupato di tecnologia, sport, cronaca.

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