[didascalia fornitore=”ansa”]Sacra Sindone[/didascalia]
Notizie interessanti arrivano da una nuova ricerca condotta sulla Sacra Sindone, custodita a Torino: sembra che almeno la metà delle macchie di sangue riportate sulla tela siano false. Solo alcune risulterebbero compatibili con la posizione di un uomo crocifisso, mentre tutte le altre non hanno alcuna potenziale correlazione né con la fase di crocifissione, né con quella di sepoltura.
Matteo Borrini, dell’Università di Liverpool, e Luigi Garlaschelli, del Cicap, i protagonisti della ricerca, hanno effettuato un esperimento tramite alcune tecniche di medicina forense: in questo modo i ricercatori sono riusciti a ricostruire la formazione delle macchie di sangue, scoprendo appunto che almeno la metà sono false.
[npleggi id=”https://www.nanopress.it/mondo/2017/07/04/sacra-sindone-chiunque-sia-stato-avvolto-ha-subito-pesanti-torture/178277/” testo=”Sacra Sindone, chiunque sia stato avvolto ha subìto pesanti torture”]
‘Non abbiamo analizzato la sostanza che ha formato le macchie, ma abbiamo voluto verificare come potrebbero essersi formate sulla figura della sindone’, ha spiegato Borrini. Per farlo hanno simulato la crocifissione sull’altro autore della ricerca, Garlaschelli, utilizzando sangue sia vero sia artificiale. ‘Abbiamo simulato la crocifissione con croci di forma diversa, di diversi tipi di legno e con posizioni differenti del corpo, per esempio con le braccia orizzontali e parallele al terreno, fino a verticali sulla testa’, ha aggiunto Borrini. L’intero studio è stato pubblicato sulla rivista Journal of Forensic Sciences.
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