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Scandalo Volkswagen: danno ecologico e per la salute

In queste ore l’opinione pubblica sembra concentrarsi molto sui danni economici dello scandalo Volkswagen, con il titolo crollato vertiginosamente in Borsa, e assai meno su quelli ecologici e per la salute derivanti dalla scelta della casa automobilistica di falsificare la misurazione degli scarichi di gas dei veicoli diesel venduti negli Stati Uniti, violando i limiti massimi imposti dalla normativa. Oltre a rivelarsi un clamoroso inganno ai danni dei consumatori, che rischia di rovinare per molto tempo la reputazione dell’industria automobilistica tedesca, la scelta della Volkswagen potrebbe creare nel medio e lungo periodo gravi problemi sia ai cittadini che all’ambiente circostante.

Lo scandalo è emerso soltanto da poche ore, dunque è ancora impossibile stabilire l’entita del danno ecologico procurato dall’azienda teutonica negli Stati Uniti, e forse non solo oltreoceano: la Francia sta pressando per avere un’inchiesta dell’Unione Europea sul territorio continentale, che faccia le pulci non solo alla Volkswagen ma a tutti i costruttori europei del settore auto, affinché possano venire alla luce possibili violazioni alle norme che potrebbero compromettere la salute degli abitanti. Gli effetti dell’inquinamento derivanti da gas di scarico e diesel dei veicoli a motore, oltre che dei processi industriali, sono oramai noti da tempo, tra polveri sottili ed emissioni di gas serra che incidono su patologie tumorali e problemi respiratori, e sono anche uno dei fattori determinanti del riscaldamento globale e dei mutamenti climatici in atto nel nostro pianeta.

I pericoli per la salute

I veicoli diesel venduti negli Stati Uniti sono molto più inquinanti di quanto le norme standard consentano, e visto che le vendite in Europa di suddette auto sono ancora maggiori, si comprende l’allerta e la preoccupazione che in questo momento vigono tra i membri Ue. La minaccia alla salute pubblica è incalcolabile, poiché è stato dimostrato come il gas emesso dai tubi di scarico dei motori diesel contiene agenti fortemente inquinanti e patogeni: ricerche recenti hanno rivelato ad esempio come l’esposizione ai gas produca importanti effetti sul sistema immunitario, con conseguenze che vanno da una maggiore predisposizione ad allergie ed asma bronchiale all’alterazione dei linfociti, indebolendo o distruggendo le difese dell’organismo di fronte alle malattie. In gioco c’è ben più dell’andamento della Borsa e dei miliardi in fumo, e non basta certo il ritiro delle vetture incriminate per rassicurare la popolazione sulle possibili conseguenze ambientali e per la salute causate dallo scandalo.

Ossidi di azoto e carbonio: la mappa dei veleni

Se si va a fondo nell’analisi de funzionamento di un motore, scopriamo che tra teoria e prassi esiste una netta divergenza: i motori dovrebbero bruciare combustibili, ovvero carbonio e idrogeno, insieme a comburenti, una miscela di azoto e ossigeno, restituendo a fine reazione vapore acqueo e anidride carbonica. Ma nella realtà le cose non vanno così: la fase di combustione genera anche sostanze inquinanti, alcune delle quali si rivelano molto pericolose per la salute: innanzitutto il monossido di azoto, che secondo alcuni studi è correlato ad asma e malattie polmonari, e il monossido di carbonio, il quale se ingerito in grandi quantità può condurre un organismo fino alla morte. E poi ancora gli idrocarburi che non si sono bruciati durante la combustione, particelle che risultano essere cancerogene. Per questo motivo in Europa e negli Usa sono state introdotte regole ferree per limitare le emissioni: quelle regole che la Volkswagen ha ammesso di aver violato attraverso un sofisticato software, manipolando le rivelazioni durante i controlli periodici.

Giulio Ragni

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