Un caso da Rovigo fa il giro delle cronache nazionali: studenti sparano alla professoressa con pistola ad aria compressa durante la lezione, e la scena viene ripresa in un video da alcuni allievi.
La vicenda della prof colpita con una pistola ad aria compressa in classe, durante una lezione in una scuola di Rovigo, ha innescato un nuovo dibattito su giovani e educazione.
È un caso nazionale quanto accaduto in una scuola di Rovigo poche ore fa. Alcuni studenti avrebbero girato un video in cui si vede una docente colpita ripetutamente con una pistola ad aria compressa.
Il filmato, trasmesso anche a Ore 14, format di Milo Infante su Rai 2, ha scosso le cronache e riacceso il dibattito sull’educazione dei giovani e sul rispetto di regole e istituzioni.
Secondo quanto emerso sulla vicenda, che si sarebbe verificata circa una settimana fa in un Istituto superiore di Rovigo, la professoressa sarebbe stata colpita durante una lezione in una prima classe.
Alcuni studenti avrebbe sparato all’indirizzo dell’insegnante con una pistola ad aria compressa, e nel filmato si sente la voce della donna che lamenta il dolore dopo essere stata colpita alla testa.
Intorno, le risate di alcuni allievi a incorniciare un episodio diventato caso nazionale e nuova fonte di riflessione sui temi del rispetto per gli insegnanti e le istituzioni più in generale.
La docente di un istituto superiore di Rovigo sarebbe stata colpita ripetutamente da alcuni pallini in gomma esplosi da uno studente, presentatosi in classe con una pistola ad aria compressa con cui avrebbe sparato all’indirizzo della professoressa.
Il fatto sarebbe stato ripreso da un altro studente con un telefonino e sarebbe poi finito sui social, destando sconcerto e incassando risonanza mediatica nazionale.
Non avrebbero capito “la scala dei valori”, avrebbe commentato la dirigente, riporta RaiNews, generando una situazione che potrebbe assumere proporzioni decisamente lontane dall’alveo dello scherzo e della banalità.
A seguito del colpo all’occhio, la professoressa sarebbe stata costretta a ricorrere alle cure ospedaliere e la questione appare ancora più allarmante alla luce della diffusione delle sequenze, che mostrano l’accaduto e che rappresentano soltanto l’ennesimo atto di una deriva che non smette di dilagare nel mondo dei più giovani.
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