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Robin Williams morto, funerali in forma privata. La moglie rivela: ‘Soffriva di depressione e Parkinson’

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I funerali di Robin Williams saranno in forma strettamente privata, forse celebrati nel weekend. E intanto si scopre che dietro alla sua morte, un suicidio, potrebbero esserci non i debiti, ma il Parkinson. L’attore premio Oscar, scomparso nella notte italiana tra l’11 e il 12 agosto, mostrava infatti i primi sintomi del morbo, come rivela la moglie Susan Schneider. “Aveva smesso di bere, e non aveva ricominciato: combatteva coraggiosamente contro la depressione e il morbo di Parkins, di cui mostrava i primi sintomi che non era pronto a rivelare“, scrive in una nota diffusa per chiedere ad altri di curarsi. E intanto emergono i primi dettagli sui funerali: sconosciuta la data, ma saranno in forma strettamente privata.

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Robin Williams si è suicidato. Non per i debiti – il suo patrimonio nel 2013 era stimato in 130 milioni di dollari, e anche se aveva messo all’asta alcune sue proprietà né i due divorzi né l’alcool e la droga avevano intaccato a fondo il suo patrimonio – ma, presumibilmente, per la depressione, forse peggiorata dal morbo di Parkinson di cui mostrava i primi sintomi.

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Questa è l’ultima rivelazione fatta da Susan Schneider, la moglie sessantatreenne dell’artista: “Robin ha passato tutta la sua vita ad aiutare gli altri, sia che intrattenesse milioni di persone su un palco, in un film o in una tv, sia le nostre truppe all’estero, sia che confortasse un bambino malato. Voleva che ridessimo e ci sentissimo meno spaventati“, l’incipit del comunicato della donna.

Sin dalla sua morte – continua il comunicato – tutti coloro che amavano Robin hanno trovato conforto nel vedere quanto affetto e ammirazione hanno per lui tutte quelle persone che egli aveva ‘toccato’: la sua più grande eredità, a parte i suoi tre figli, è la gioia e la felicità che ha regalato ad altri, in particolare a quelli alle prese con le proprie battaglie“.

Robin non aveva ripreso a drogarsi o a bere, ed era coraggiono nel combattere le sue battaglie contro la depressione e l’ansia, e contro i primi sintomi del morbo di Parkinson, che non era pronto a rendere pubblico. Speriamo – conclude la nota – che, alla luce del tragico decesso di Robin Williams, altri possano trovare la forza di cercare la cura e il sostegno di cui hanno bisogno per qualunque battaglia stiano affrontando in modo che possano essere meno spaventati“.

Intanto emergono dettagli sui funerali, che si svolgerano in forma “strettamente privata”: Williams sarà sepolto a San Francisco; alle esequie seguirà una serata di beneficenza al Throckmorton Theatre a Mill Valley, California. Previsto anche un omaggio alla cerimonia degli Emmy prevista il 25 agosto, mentre ieri sera, mercoledì 13 agosto, Broadway ha abbassato le luci per un minuto davanti a tantissimi fan raccolti in silenzio.

Aggiornamento di Fulvia Leopardi del 14 agosto 2014

Robin Williams morto, è suicidio: i risultati dell’autopsia

Suicidio per impiccagione. Così è morto Robin Williams, stando a quanto annunciato dalle forze dell’ordine nel corso di una conferenza stampa post autopsia in cui è stato confermato che il premio Oscar soffriva di depressione – ma ulteriori dettagli non sono stati svelati per il diritto del paziente alla privacy. Secondo il racconto della polizia di Marin County, Williams è stato trovato morto dalla sua assistente personale lunedì mattina (la notte italiana) con una corda intorno al collo, “sospeso da terra e in una posizione come se fosse seduto“. Proprio l’asfissia per impiccagione sarebbe quindi la causa della morte: l’autopsia sul corpo è stata completa, anche se le risultanze degli esami tossicologici non arriveranno che tra qualche giorno.

Robin Williams è morto per asfissia per impiccagione: suicidio (dovuto presumibilmente alla depressione), quindi, per uno degli attori più talentuosi che tante risate ci ha regalato. A trovare il cadavere dell’attore è stata la sua assistente – hanno rivelato le forze dell’ordine in una conferenza stampa svoltasi martedì mattina (martedì sera italiana) – entrata in camera di Williams dopo che questi non aveva risposto a continui colpi alla porta.

Stando al resoconto riportato dai media americani, il corpo di Williams, impiccatosi con una cintura fissata ad una porta, era già freddo e presentava segni di rigor mortis, segno che la morte era sopraggiunta da qualche ora: prima di legarsi una cinta intorno al collo, pare che l’attore avesse tentato il suicidio tagliandosi le vene, o almeno così lascerebbero pensare i profondi segni sul braccio sinistro (che non sono comunque la causa della morte) e un coltello tascabile trovato vicino al suo corpo, sporco di una sostanza secca e rossastra.

La chiamata al 911 è stata fatta poco prima di mezzogiorno, da “una persona sconvolta” che ha segnalato “un apparente suicidio per impiccagione“; l’ultima volta che Williams era stato visto vivo, alle dieci e mezzo della sera prima, quano sua moglie era andata a letto: la donna era poi uscita di casa alle dieci e mezzo pensando che il consorte fosse ancora a letto.

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La polizia ha spiegato che nella stanza non sono stati trovati segni di lotta o di un litigio e che l’autopsia sul corpo è stata completa ma ci vorranno dalle due alle sei settimane per sapere se Williams abbia assunto farmaci o droghe: l’attore, più volte ‘segnalato’ per problemi di alcool e droga tra gli anni ’70 ed ’80, aveva confessato una ricaduta durante la promozione di The Crazy Ones, serie tv CBS che lo vedeva protagonista. Ricaduta per la quale era entrato in rehab: “Sono andato in riabilitazione nella contea dei vini, tanto per tenere aperte tutte le opzioni“, aveva detto a gennaio. Una battuta che, alla luce della tragedia, acquista tutt’altro significato.

Aggiornamento di Fulvia Leopardi delle 20.55 del 12 agosto 2014.

Robin Williams morto, trovato il corpo in casa: si è suicidato

Ci sarebbe un suicidio per asfissia dietro la tragida morte di Robin Williams, la star hollywoodiana premio Oscar trovata morta poche ore fa – verso mezzogiorno di lunedì americano – nella sua abitazione di Tiburon, a nord di San Francisco. L’attore (Mrs Doubtfire, Will Hunting – Genio ribelle, Mork & Mindy), stando a quanto riferito alla stampa americana dalla sua portavoce Mara Buxbaum, era vittima di una grave depressione: il 911 ha ricevuto una chiamata per “un uomo incosciente sul pavimento”, ma quando i medici sono arrivati a casa Williams, purtroppo non c’era niente da fare. Immediato il cordoglio, anche su Twitter dove svettano gli hashtag #robinwilliams e #riprobinwilliams.

Addio a Robin Williams, straordinario interprete di cinema (ha lavorato accanto a Robert De Niro, Dustin Hoffman, Jeff Bridges, Al Pacino) e tv: nato a Chicago il 21 luglio 1951, dopo un debutto boom dovuto all’alieno Mork nella serie tv Mork & Mindy (in onda tra il 1978 e il 1982), si è poi dedicato al cinema, apparendo tra gli altri in Patch Adams, Good Morning Vietnam, Hook – Capitan Uncino, Mrs. Doubtfire, Will Hunting – Genio ribelle (per cui ha vinto un Oscar nel 1997) e, in televisione, di Mork e Mindy e The Crazy Ones, si sarebbe suicidata per la depressione di cui soffriva da anni. A svelare la malattia l’addetta stampa della star, che ha chiesto di rispettare la privacy della famiglia in questo momento difficile e ha diffuso anche le poche parole della moglie di Williams, Susan Schneider: “Ho perso mio marito e il mio miglior amico. Il mondo ha perso uno dei migliori artisti e persone“.

Stando alle prime informazioni, Robin Williams si sarebbe suicidato: la causa della morte sarebbe asfissia, ma se ne saprà di più non appena verranno resi noti i risultati dell’autopsia che dovrebbero svolgersi nei prossimi giorni, e delle indagini attualmente in corso. L’attore è stato visto vivo l’ultima volta intorno alle 22, poi in mattinata – americana – la polizia ha ricevuto una richiesta di intervento per rianimare un uomo che non respirava. L’indirizzo era quello dell’abitazione dell’attore a Tiburon, ma i paramedici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.

Immediato il cordoglio delle star su Twitter (lo ricordano tra gli altri Steve Martin, Lance Armstrong, Anna Kendrick, Kelly Clarkson, Ellen DeGeneres) e del presidente Barack Obama: “Robin Williams è stato un alieno, un dottore, un genio, una baby sitter, un presidente, un professore, un Peter Pan e tutto quello che c’è in mezzo: era uno su un milione, arrivato nelle nostre vite come alieno ha finito per toccare ogni elemento dello spirito umano. Ci ha fatto piangere e ridere, ha regalato il suo talento a tutti quelli che ne avevano bisogno, dai soldati all’estero ai barboni per strada: la famiglia Obama offre le sue condoglianze alla famiglia di Robin, ai suoi amici e a tutti quelli che hanno trovato la loro voce e la loro strada grazie a Robin Williams”.

Fulvia Leopardi

Fulvia Leopardi è stata collaboratrice di Nanopress dal 2014 al 2018, occupandosi principalmente di temi relativi all'ambito dello spettacolo, della televisione, della cultura.

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